È opinione comune che, con i tesori della storia e dell'arte, il paesaggio sia la vera ricchezza del nostro Paese, l'unico prodotto del made in Italy che mai nessuno potrà toglierci. Il paesaggio italiano è uno dei più vari d'Europa, complici la tormentata morfologia montuosa, l'ampio sviluppo in senso latitudinale, la posizione al centro del Mediterraneo e la millenaria opera di trasformazione dell'uomo. Sul paesaggio italiano molto ha influito la storia umana, in particolare quella economica: una considerazione particolarmente evidente dal cielo, che ci mostra la regolare suddivisione delle colture di pianura e la caotica frantumazione dei terreni collinari, la drastica riduzione delle superfici forestali, i suggestivi disegni tracciati dai muretti a secco che delimitano i pascoli. Altri protagonisti importanti della storia geologica dell'Italia sono i fiumi, ai quali abbiamo dedicato un capitolo a parte: dal Po, padre della più grande pianura, al più piccolo fiumiciattolo della Sardegna, capace di disegnare gole e valli di grande fascino. Questo volume sfrutta le potenzialità della fotografia aerea per compiere uno spettacolare viaggio attraverso l'Italia dei paesaggi rurali. I soggetti ritratti per una volta non sono le imponenti vette alpine, le famose coste mediterranee, le grandi metropoli e i piccoli borghi, ma gli spazi meno urbanizzati: le pianure coltivate, le macchie boscose, i colli avvolti nella nebbia, i corsi d'acqua che tracciano il territorio, i laghi e tutte quelle singolari formazioni geologiche (la baraggia, i fontanili, le valli alluvionali, le conche vulcaniche, le giare) che spesso, viste dal basso, non sappiamo riconoscere e apprezzare.