La Cambogia è stato uno dei grandi amori di Tiziano Terzani. La storia di questo piccolo regno, che custodisce al suo interno i misteriosi templi di Angkor, divenne per lui emblematica della storia dei paesi dell'Asia travolti nel corso del XX secolo dai giochi delle grandi potenze (USA, Cina, URSS). Terzani visitò più volte il Paese tra il 1972 e il 1994, divenne amico del suo re e nemico indignato degli assassini khmer rossi, per denunciare infine come ipocrita e immorale anche l'operato di pace da parte delle Nazioni Unite. Il libro, fondato sui reportage di Terzani dalla Cambogia, contiene anche il racconto scritto in prima persona della sua cattura da parte di combattenti ragazzini, dell'attimo in cui si salvò la vita con una risata - come amava raccontare - e circa cinquanta fotografie originali, scattate spesso da lui stesso.
La nostra recensione
Per la prima volta in forma di libro vengono raccolti tutti gli scritti di Tiziano Terzani sulla Cambogia, l'unico paese dell'Asia che l'autore ha continuato a visitare per ben 25 anni. Il risultato finale è uno straordinario reportage completo ed accurato degli avvenimenti che hanno portato il paese nell'abisso dell'orrore. Grazie al suo timbro inconfondibile, dai suoi scritti emerge l'animo del giornalista intraprendente, interessato ai fatti e alle persone che lo circondano, coinvolto dai mille dettagli e sempre pronto a riportare il tutto in presa diretta. Un testo imprescindibile per capire quanto la tragedia della Cambogia sia solo un simbolo della tragedia del mondo intero, nonché il modo migliore per comprendere quali sono state le ragioni che hanno portato l'autore ad un cambio radicale di vita. Ad accompagnare i suoi "dispacci" giornalieri, uno scritto di Angela Terzani Staude, sua compagna di peregrinazione fin dall'età di 18 anni. -Athena Barbera-
