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Caccia al tesoro (La)

Caccia al tesoro (La)
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Brossura:
271 Pagine
Editore:
Sellerio Editore Palermo
Pubblicato:
20/05/2010
Isbn o codice id
9788838924781

Descrizione

I fratelli Gregorio e Caterina Palmisano, settantini, presi da manie sacre si sono asserragliati in casa e accolgono i poliziotti che si presentano alla loro porta a colpi di pistola. Ma non è la sola sorpresa: la casa fa spavento per lo stato d'abbandono e per la selva di crocifissi mentre sul letto di Gregorio viene trovata una bambola gonfiabile, lacera, quasi senza capelli e priva di un occhio. Dopo qualche giorno un'altra bambola di gomma viene rinvenuta in un cassonetto di Vigàta. Montalbano è un po' perplesso, e mentre si porta le due pupe a casa per ragionarci sopra ' con l'inevitabile commedia degli equivoci che la loro presenza genera in Adelina e Ingrid ' comincia a ricevere delle strane lettere anonime. Si tratta delle istruzioni per una caccia al tesoro: indovinelli, prove da superare, luoghi da raggiungere. Il commissario è inquieto, qualcosa non gli quadra ma decide di stare al gioco: risolve gli enigmi, le sciarade e l'aneddoto cifrato che lo conduce in una campagna un po' sperduta. A risolvere i rompicapi lo aiuta Aurelio Pennisi, un giovane che gli ha presentato Ingrid, interessato ai suoi metodi di indagine. La situazione però si fa tesa quando insieme a una delle lettere della caccia al tesoro viene recapitata a Montalbano una testa d'agnello sanguinante. Il commissario avverte una sensazione di disagio e capisce che dietro a quella burla si cela qualcosa di oscuro e che non è più ora di giocare. Nel frattempo a Vigàta scompare Ninetta Bommarito, una diciottenne che non ha mai dato problemi in famiglia, le sue tracce si perdono in periferia su una strada che conduce a un luogo un po' misterioso, il Lago di Dio, mentre arriva l'ennesima lettera: Con te mi scuso caro Montalbano Ma il tuo aspettare vedrai non sarà invano'. I versi questa volta hanno qualcosa di laido e non c'è più tempo da perdere. "La caccia al tesoro" è una storia inquietante, cruenta, con un commissario più incline alla riflessione e che questa volta rischia davvero grosso.

La nostra recensione

Bellissimo, come ogni appassionato del maestro Camilleri considera i testi dedicati alle avventure del commissario di Vigata, ma diverso dagli altri.
Crudo nella descrizione della realtà che supera la fantasia, con un senso di grande pietà nei confronti del genitore della vittima. Lì l'anziano scrittore mostra stanchezza e repulsione per le azioni che l'uomo è capace di fare ma poi, quando proprio tutto sembra irrimediabilmente perso, il guerriero Camilleri si oppone a tanta bruttura e il commissario che ne fa le veci con semplicità, naturalezza e animo pulito cerca di ristabilire un momentaneo ordine delle cose, lì dove tutto è follia, dove un pazzo vuole misurarsi offrendo all'acume di un poliziotto quello che per lui è un tesoro in un assurdo gioco.
Scritto con la musicalità tipica dello scrittore, non mancano episodi esilaranti e caratteristiche dei personaggi che fanno sorridere e danno, dopo la vertigine, un pò di sollievo all'affannato lettore.

Ivan