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Non è stagione

Non è stagione
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27 punti carta PAYBACK
Brossura:
317 Pagine
Editore:
Sellerio Editore Palermo
Pubblicato:
12/01/2015
Isbn o codice id
9788838932885

Descrizione

C'è un'azione parallela, in questa inchiesta del vicequestore Rocco Schiavone, che affianca la storia principale. E perché il passato dell'ispido poliziotto è segnato da una zona oscura e si ripresenta a ogni richiamo. Come un debito non riscattato. Come una ferita condannata a riaprirsi. E anche quando un'indagine che lo accora gli fa sentire il palpito di una vita salvata, da quel fondo mai scandagliato c'è uno spettro che spunta a ricordargli che a Rocco Schiavone la vita non può sorridere. I Berguet, ricca famiglia di industriali valdostani, hanno un segreto, Rocco Schiavone lo intuisce per caso. Gli sembra di avvertire nei precordi un grido disperato. E scomparsa Chiara Berguet, figlia di famiglia, studentessa molto popolare tra i coetanei. Inizia così per il vicequestore una partita giocata su più tavoli: scoprire cosa si cela dietro la facciata irreprensibile di un ambiente privilegiato, sfidare il tempo in una corsa per la vita, illuminare l'area grigia dove il racket e gli affari si incontrano. Intanto cade la neve ad Aosta, ed è maggio: un fuori stagione che nutre il malumore di Rocco. E come venuta da quell'umor nero, un'ombra lo insegue per colpirlo dove è più doloroso.

La nostra recensione

Aosta è la città dove sta espiando il suo errore; Roma resta nel suo cuore e nei suoi sogni, o meglio: negli incubi che sempre lo tormentano. Rocco Schiavone, vicequestore (peccato, è un vero peccato che non si dica più “commissario”) scorretto, abile, irascibile, cinico quanto basta per sopravvivere in un ambiente che non sente suo e sarcastico quel tanto che gli serve per districarsi tra potere e malavita. Anche nel suo terzo caso valdostano, Schiavone non perde il senso dell’azzardo e si muove con i suoi consueti modi al limite della legalità, talmente sottotraccia, a volte, da sconfinare e spingersi un po’ troppo in là. Come nella faccenda della scomparsa della giovane Chiara, figlia di un potente costruttore, apparentemente cristallino ma con qualche scheletro “nei cantieri”. La squadra che Schiavone si è costruito a sua immagine e somiglianza - tranne i due sconsiderati “fratelli De Rege” - mette in campo tutta la sua altissima professionalità in un ambiente di provincia che lascia intravedere ben più di una zona d’ombra nel lucente specchio di facciata. E ci si mette anche la neve fuori stagione, oltre a rovinare l’ennesimo paio di Clarks di Schiavone, ad accentuare il suo umor nero... eppure alla fine proprio quella neve inaspettata e detestata conserverà qualche traccia per aiutarlo a districare i fili di quella losca faccenda. Antonio Manzini dà l’ennesima prova di sapere controllare ormai con destrezza gli ingredienti del giallo classico “all’italiana”, utilizzandoli però in un modo distintivo e del tutto particolare, creando un personaggio scomodo e disilluso a cui è difficile non affezionarsi e del quale, appena finita un’indagine, si aspetta con ansia di sapere che cosa combinerà in quella successiva. Anche perché qui lascia qualcosa in sospeso nella sua vicenda personale, con il passato che torna, non a bussare, ma letteralmente a sfondare la sua porta.
Antonio Strepparola