Per chi tiene Allen Carr sul comodino ma non l'ha ancora letto. Per chi l'ha letto, ma non ha mai smesso. Per chi l'ha letto e per un po' ha smesso, ma poi basta. Per chi l'ha letto e non ha mai ricominciato. Per chi non toccherà mai più sigarette in vita sua, ma inizia a manifestare segni di pazzia. Chi fuma è assediato da mogli grifagne, colleghi salutisti e valanghe di bambini che ripetono a raffica: "Smetti di fumare, papà", "Come puzzi, nonnino", "Vuoi più bene alla sigaretta che a me?". Da un po' di tempo, un altro mostro è comparso: Allen Carr. Il suo libretto da 90 milioni di copie ha creato dal nulla migliaia di molestissimi fumatori pentiti. Ricominciano tutti, prima o poi, ma fino a quel momento ti guardano con un sorrisetto, come se fossi uno schiavo penoso. L'autore ha letto il libretto. E, in effetti, per sei mesi non ha toccato una sigaretta. Era abbastanza felice, solo che quando tramontava il sole si sentiva Dracula e azzannava chiunque. E alla fine, ha deciso di smetterla. E di ricominciare. Questo è il suo diario. Vi farà ridere e riflettere. Perché è un grido liberatorio e gioioso contro la convinzione che tutto, là fuori, sia un veleno, ma le sigarette di più. Vi mostrerà che nell'universo non siete soli. E tenterà di insegnare come mantenersi in eterno nella condizione di chi sta ricominciando, per non scomparire di nuovo dietro una nube di fumo.