Nome in codice Darius. Un'operazione segretissima avviata dall'Iran per procurarsi nell'ex Unione Sovietica il plutonio 239 a uso militare necessario alla fabbricazione di bombe nucleari. L'uomo chiave, Ishan Kambiz, arrivato a Budapest per gestire la fase finale del piano, ha una brutta sorpresa incontrando il suo contatto russo e ci scappano tre morti. A Langley la sorveglianza su questo traffico di materiali pericolosi ha la massima priorità. Se Teheran entrasse in possesso di molti chili di plutonio, un attacco contro Israele o un atto terroristico in una grande città europea o americana sarebbero scenari tutt'altro che remoti e dalle conseguenze devastanti. Messa in allerta dal sanguinoso episodio ungherese, la CIA spedisce sul posto Malko Linge con un incarico dalla semplicità disarmante: infiltrarsi in un'organizzazione della mafia kirghisa spacciandosi per un acquirente. Niente che lui non abbia già fatto in altre occasioni, ma nel caso specifico il Principe delle Spie dovrà prestare particolare attenzione a non lasciarsi smascherare. Un passo falso e la controparte sarà felice di spellarlo vivo.