Torna indietro

Ascolto il tuo cuore, città

Ascolto il tuo cuore, città
24,70 -5%   26,00 

Ordina ora per riceverlo mercoledì 8 maggio. 

49 punti carta PAYBACK
Libro:
396 Pagine
Editore:
Adelphi
Pubblicato:
01/01/1984
Isbn o codice id
9788845905650

Descrizione

"In margine a questo libro, Savinio avverte il lettore che si tratta di ""un libro discorsivo: un 'entretenimiento'"". E subito aggiunge che questa forma di ""lungo e tranquillo conversare"" è per lui la più ambiziosa, in quanto sottintende tutta la civiltà: qui ""la fase cosmogonica della poesia - e del pensiero - è superata, sottintesa, e 'taciuta'; per quel pudore che è regola rigorosa sul piano di questa superiore civiltà. Ormai non si opera più, non si cede più alla bassa ambizione di 'mettere le mani in pasta'. Si rievoca soltanto. Si passa tranquilli, indifferenti, fra i ricordi che il dramma ha lasciato dietro di sé. E solo c'è voce per un discorso calmo. Poi, più oltre, più su, luogo non ci sarà nemmeno per un discorso; ma solo per il silenzio"". Una volta decifrato tale impeccabile cartiglio, che illustra non solo questo libro ma tutta l'opera di Savinio, siamo pronti a seguire questo ""lungo conversare"" che - ci accorgeremo presto - è anche un 'passeggiare': passeggiare per Milano, scoprendo in questa città (che Savinio si azzarda a definire ""dotta e meditativa: la più romantica delle città italiane"") una selva di associazioni, di figure, di fantasmi, di fatti. Per lo scrittore, Milano è una robusta, onesta stoffa su cui ricamare divagazioni. E la divagazione è per lui anche il pretesto per contrabbandare i frammenti di una sottile confessione autobiografica. Ovunque si spinga in questo suo urbano girovagare, Savinio è assistito dalla sua amica più fedele, l'ironia, intesa come ""maniera sottile d'insinuarsi nel segreto delle cose"", virtù tanto più necessaria a Milano, che si presenta come ""città tutta pietra in apparenza dura"", mentre è ""morbida di giardini 'interni'"". E, a fianco di Savinio, quale perenne compagno di conversazione riconosciamo un'ombra, il milanese Henri Beyle. Da lui, solo da lui, Savinio ha derivato un certo sguardo amoroso che si posa sui dettagli della città - e persino un gesto che ormai è una sfida dell'immaginazione."