Questi versi raccontano il viaggio della vita, che è soprattutto un cammino attraverso la consapevolezza, dove ogni nuovo passo è destinato ad essere avvolto nella nebbia e procediamo, dunque, tra dubbi e insicurezze, sia sulla meta che sulla nostra identità. Ci sono momenti in cui la visuale è nitida e si ha la certezza (o forse l'illusione) di comprendere: uno è quando guardiamo indietro, osservando a distanza ciò che abbiamo vissuto. Tutto ci appare improvvisamente chiaro, ma vi è anche l'amara e frustrante constatazione che, proprio ora che sapremmo qual è l'esatta direzione in cui muoverci, ci è impossibile tornare per percorrerla. L'altro è quando guardiamo dentro, abbandonandoci alla leggerezza appagante del puro sentire, al di là dei costrutti e delle oscillazioni emotive che dipendono dalla realtà effettiva o immaginata. Presenti nel presente, con la mente lontana da ogni tentativo di speculazione, ci arrendiamo fiduciosi al sentimento di esistere.