Accade spesso di entrare nel primo bar incontrato lungo la via, sedersi e ordinare un drink, rilassandosi in buona compagnia. In questo racconto il bar, dove i clienti entrano per lo stesso motivo, è simile a molti altri ma, con l'influenza di un indiscreto destino, nel corso del tempo diventa un luogo dove il cliente cerca qualcos'altro oltre la bevanda o la cioccolata calda; dove l'ambiente si scalda non soltanto grazie alla grande stufa a kerosene ma soprattutto con l'umanità di uomini e donne che sentono il bisogno di ritrovare, per qualche ora, la possibilità di essere se stessi, senza filtri né scomode etichette. I due gestori, Giacomo e Gianna, inizialmente si mostrano impreparati nel loro ruolo di 'baristi per caso' ma giorno dopo giorno rivelano una sensibilità che facilmente diventa 'intesa' con quei clienti che nell'alcol trovano la capacità di mettere a nudo le loro anime smarrite e bisognose di attenzione. Ne nascono rapporti assolutamente imprevedibili, legami emozionanti, situazioni esilaranti ma anche drammatiche che travolgono Giacomo e Gianna cambiando profondamente il loro modo di osservare la realtà. Tutto questo viene raccontato dal figlio di undici anni che vive ogni momento di questa storia con lo spirito libero di un adolescente che non giudica, non esclude, non si nasconde ma si lascia trascinare dentro le vite dei suoi genitori con completa fiducia. Una storia vera, accaduta molti anni fa, quando la mattina aveva l'odore del caffè appena macinato e la vita era una strada da percorrere fianco a fianco, amandosi come se la parola 'fine' non esistesse... E invece esiste.