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Biologia della letteratura. Corpo, stile, storia

Biologia della letteratura. Corpo, stile, storia
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44 punti carta PAYBACK
Brossura:
245 Pagine
Editore:
Il Saggiatore
Pubblicato:
18/01/2018
Isbn o codice id
9788842824350

Descrizione

Se è vero, come ha scritto Shakespeare, che siamo fatti della stessa materia dei sogni, è la materia dei sogni a dover essere indagata. Se, come sosteneva Cézanne, «il colore è il luogo dove si incontrano il nostro cervello e l'universo», va indagato il modo in cui il nostro cervello percepisce lo stimolo dei sensi e lo rielabora in forme, miti e metafore. Va indagata la biologia delle arti e della letteratura. Solo un'ottica che superi la divisione tra natura e cultura può dare conto dei processi che hanno condotto l'essere umano a costruzioni simboliche sempre più complesse, per rispondere a esigenze di sopravvivenza, di ritualità magica e religiosa o per imporre un ordine al cosmo, ritagliando nuclei di senso dal caos del molteplice. Guidato da questi stimoli e dalle più recenti scoperte della biologia, delle neuroscienze e dell'antropologia, Alberto Casadei individua nello stile il punto in cui avviene la mediazione decisiva fra natura e cultura: è grazie all'elaborazione stilistica che le propensioni biologiche elementari, legate alla percezione del ritmo, dell'analogia e della metafora, vengono utilizzate per dare vita ai mondi possibili della letteratura e dell'arte. Biologia della letteratura unisce questa prospettiva inedita a una rigorosa analisi critica, mostrando una storia letteraria ancora più ricca, in cui lo stile diviene l'elemento capace di condensare processi emotivi e cognitivi: un filo che lega la sorprendente stratificazione mitologica dell'epica di Gilgames all'oscurità del Simbolismo, l'estasi del sublime alla rottura dei linguaggi retorici operata nel primo Novecento, fino alla svolta imposta dalle nuove tecnologie, dal Web e ancor di più dal Cloud. Oggi, come un Ulisse che, sprofondata ormai la nave, continua il proprio viaggio di conoscenza negli abissi marini, l'uomo si ritrova immerso in una realtà in cui lo stimolo percettivo è ubiquitario e ogni separazione tradizionale tra i linguaggi è caduta. La risposta, ancora una volta, è nell'adattamento e nell'elaborazione di uno stile sempre più ibrido e complesso.