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Rilegato:
326 Pagine
Editore:
Einaudi
Pubblicato:
02/04/2010
Isbn o codice id
9788806200633

Descrizione

Nel settembre dell'anno 1999 la Federazione Russa annuncia ufficialmente l'inizio della seconda operazione antiterroristica nel territorio della Repubblica Federativa della Cecenia e nella zone confinanti con il Caucaso del Nord. Lilin racconta quello che hanno vissuto i giovani dell'esercito russo in quel periodo, durante il loro servizio militare obbligatorio; e quello che hanno vissuto i civili, mentre nella loro terra operavano due eserciti nemici. L'autore eli Educazione siberiana narra in presa diretta la vera faccia della guerra, quella che non si vede nei film, nei documentari, e che si vede solo a tratti nei reportage giornalistici o nei racconti degli osservatori di pace e dei difensori dei diritti umani. Racconta tutto in modo tale da permettere a ogni lettore di vivere i momenti della guerra, di attraversarla a fianco dei soldati, di sentirne l'oscenità sulla propria pelle. Mostrandone soprattuto le contraddizioni. Un libro che vuole essere apolitico, neutrale; che racconta la guerra, la vita e la morte, le ingiustizie, gli orrori e gli atti di onestà così come apparivano nella vita di ogni giorno in Cecenia; che descrive le sensazioni, la perdita dell'equilibrio, i cambiamenti dell'essere umano che avvengono nel caos, oltre i limiti dell'etica e della morale. Non un saggio storico, ma un romanzo costruito su particolari veri, con vite vere.

La nostra recensione

Giovane tatuatore nato a Bender, nell'ex Unione Sovietica, ma italiano d'adozione, Nicolai Lilin è l'autore del romanzo rivelazione Educazione siberiana. Un libro come se ne leggono pochi, che racconta di un mondo scomparso, quello degli Urka siberiani, la comunità di criminali deportata da Stalin al confine con l'attuale Moldavia, in una terra di nessuno che è la Transnistria. Lilin si sente parte degli ultimi discendenti di questa stirpe guerriera, uomini che usano definirsi "criminali onesti" atavici nemici dei "criminali disonesti".
Dopo il successo di questo durissimo romanzo di formazione, Nicolai Lilin torna con un'opera ancora più dura e spietata, che narra in presa diretta la vera faccia della guerra. E lo fa raccontando in prima persona la sua esperienza di diciottenne in Cecenia nelle fila dell'esercito russo. Costretto a combattere durante il servizio di leva obbligatorio al tempo della seconda guerra cecena, Lilin viene arruolato in uno dei reparti più pericolosi, quello dei sabotatori, con il compito di cecchino. Dal primo contatto con la morte, che prevede il recupero dei cadaveri dei compagni caduti in battaglia, alle interminabili battaglie contro nemici indistinti, in una vera e propria caduta libera verso il baratro, Lilin racconta la paura e la ferocia di chi è costretto a vivere ogni giorno nella distruzione totale, accompagnato dal delirio delle violenze e delle torture. Rivelando come gli uomini, guidati unicamente dall'istinto di sopravvivenza, perdano la nozione di giusto e sbagliato. Fino a provare il piacere di uccidere. Fino a dimenticare di essere uomini.
Athena Barbera