Questo "romanzo storico familiare" illustra le memorie della famiglia Cufaro della città di Venosa (Pz) nel periodo tra la seconda metà del XIX secolo e fine XX. Gli autori sono due cugini che si uniscono sia nell'intento di narrare la storia della loro famiglia, attraverso memorie personali e altrui reminiscenze, che in quello di ripercorrere avvenimenti sociali, culturali ed economici legati in particolare alle città di Venosa e di Melfi. Nella narrazione entrano in scena personalità forti, come la figura del nonno, il veterinario Nicola Cufaro, del quale entrambi portano il nome, e attraverso i racconti legati agli antenati ci si imbatte in figure di spicco del tessuto sociale della Basilicata dell'epoca. Grazie, infatti, alla pratica ingegneristica del bisnonno, Ing. Michele Mancini, e all'impegno politico di suo cugino, l'onorevole Floriano Del Zio, alla fine dell'800 si realizzò la "ferrovia Lucana", una delle più importanti infrastrutture della Basilicata, ancora oggi in uso. La stesura di «Casa Cufaro» rappresenta per gli autori un luogo dove riemergono ricordi, immagini e si scoprono fatti ed eventi rimasti sconosciuti anche ai parenti più stretti. Con queste pagine si sorpassa la storia di una famiglia per giungere ad un messaggio limpido: la memoria dimora nella storia e nelle forti emozioni che ne nascono, rendendola vivida e senza tempo.