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Chiodi di cielo

Chiodi di cielo
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24 punti carta PAYBACK
Libro:
130 Pagine
Editore:
Donzelli
Pubblicato:
01/01/2003
Isbn o codice id
9788879897877

Descrizione

"Emerge allora l'immagine di un poeta 'moderno' ma al limite della modernità stessa; un poeta che non a caso sembra far sua l'esperienza della 'marginalità', del 'panico controllato'". Credo che queste parole calzino alla perfezione la poesia di Jamie McKendrick. Il margine, il limite, la soglia - il 'brink' che fa capolino continuamente tra i suoi versi fino a impossessarsi del titolo della seconda raccolta, "The Kiosk on the Brink" - rappresenta indubbiamente un punto di vista privilegiato se si riesce a trasformarlo in un punto di forza. Margine anche come tentativo di percorrere strade non esattamente 'mainstream'; la poesia di McKendrick rappresenta, infatti, un'interessantissima 'anomalia' nel panorama contemporaneo inglese. Pur condividendo con alcuni suoi pari l'uso tagliente dell'ironia, la capacità di manomettere la tradizione piegandola in modi e ritmi a lui congeniali, è indubbiamente vero che si respira una dimensione europea (che passa da Dante a Montale, da Machado a Rilke) e americana (Bishop) spesso assente in altri poeti suoi contemporanei. Se si possono individuare, per così dire, due poli opposti incarnati da quelli che, con tutta probabilità, vanno riconosciuti come gli autori tra i più interessanti della generazione attorno alla quarantina e che hanno cominciato a pubblicare a metà degli anni ottanta, Michael Hofmann e Simon Armitage, McKendrick (nato a Liverpool nel 1955) predilige l'asciutta e reticente poesia del primo piuttosto che l'esplosione folgorante di immagini e suoni del secondo. (Dalla Nota di Luca Guerneri).
Con sette poesie tradotte da Antonella Anedda.