"Come viaggiare con un salmone" è un libro di istruzioni. Istruzioni sui generis, date da un maestro d'eccezione come Umberto Eco per situazioni molto particolari: come imparare a fare vacanze intelligenti, come sopravvivere alla burocrazia, come evitare malattie contagiose, come mangiare in aereo, come viaggiare con un salmone al seguito (se te lo regalano e non vuoi rinunciare alla leccornia), come evitare il carnevale, come non cedere all'ossessione della visibilità, e molto altro. Un libro che ci guida nella selva delle nostre giornate, nella consapevolezza che la vita corre per lo più tra piccole cose, incontri fortuiti, piccoli problemi, e non tra dilemmi amletici e interrogativi sull'essere, che occupano solo una piccolissima porzione del nostro tempo, pur essendo l'unica cosa che conta.
La nostra recensione
Come viaggiare con un salmone è un libro postumo di Umberto Ecoanche se parte del materiale era già uscito in altra veste all’interno del Secondo Diario Minimo, raccolta di scritti data alle stampe nell'oramai lontano 1992 e – prima, nel corso degli anni – sotto forma di articoli per il settimanale L’Espresso.
La formula è quella classica della Bustina di Minerva, la storica, dotta e divertente rubrica tenuta da Eco per l’ultima pagina di quel giornale.
I capitoli di Come viaggiare con un salmone sono accomunati dall'insegnamento, da parte di Eco, di qualcosa di utile anche se stravagante: come rifare la patente, come evitare malattie contagiose, come riconoscere un film porno e – appunto - come viaggiare con un salmone. E così via.
Chi conosce Eco per i suoi romanzi ma non si è mai misurato con la sua scrittura beffarda ma impeccabile da editorialista (e/o non lo ha letto sull'Espresso) troverà in questo libro una lettura spassosaquanto intelligente, da proseguire poi nel primo Diario Minimo e in Pape Satan Aleppe.
Ai fan di Eco o aspiranti tali, invece, consigliamo di non perdersi le dieci Bustine inedite pubblicate in questo Come viaggiare con un salmone, che ci restituisce il più colto dei nostri scrittori contemporanei esibirsi nella dote per cui è stato tanto amato: non la sua immensa cultura bensì il suo inimitabile senso dell’umorismo.
