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Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto

Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto
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Brossura:
436 Pagine
Editore:
Feltrinelli
Pubblicato:
14/11/2012
Isbn o codice id
9788807172229

Descrizione

Più di dieci anni fa nelle "Orme del sacro" Umberto Galimberti esplorava la religiosità in Occidente. Da allora la riflessione di Galimberti sul sacro e sulla sua crisi si è approfondita, mentre molte cose cambiavano nel panorama religioso e intellettuale, prima fra tutte l'elezione di Joseph Ratzinger a papa dopo la scomparsa di Giovanni Paolo II. In questo nuovo libro, che riprende solo in alcune parti il testo precedente, Galimberti mira a definire compiutamente la sua visione del cristianesimo, a cui riconosce il merito di aver dato vita e forma all'Occidente, ma che a questo Occidente ha anche strappato il cuore autenticamente religioso. Il cristianesimo è per Galimberti la religione dal cielo vuoto, la religione che ha desacralizzato il sacro, perché ha assegnato tutto il bene a Dio e tutto il male a Satana. Ha preferito la razionalità della filosofia greca con cui ha costruito la sua teologia al comandamento dell'amore che è l'essenza del messaggio evangelico. Per contare ancora qualcosa nel nostro mondo dominato dalla tecnica, questo cristianesimo ormai del tutto esangue e desacralizzato si è ridotto a un'agenzia etica, che si pronuncia su aborto, fine vita, scuola pubblica e privata, e si è fatto "evento diurno, lasciando la notte indifferenziata del sacro alla solitudine dei singoli, (...) che oggi, senza protezione religiosa, devono vedersela da soli con l'abisso della propria follia, che il sacro sapeva rappresentare e la ritualità religiosa placare".

La nostra recensione

In questo saggio profondo, destinato a riaccendere il dibattito sulla crisi religiosa del mondo contemporaneo, Umberto Galimberti non vuole essere né provocatorio né offensivo. In ogni caso, l'autore mette in campo tutto il suo vigore argomentativo per evidenziare il percorso che ha portato il cristianesimo a rinunciare al sacro e alle sue ambivalenze simboliche per privilegiare la distanza e le differenze, cioè l'assenza di contatto e la mediazione. Inoltre, rispetto alle altre religioni monoteiste (ebraismo e islam) il cristianesimo è l'unico a proclamare l'incarnazione di Dio. Sceso sulla terra, Dio ha lasciato vuoto il cielo: l'umanizzazione di Dio ha divinizzato l'uomo che ha finito così con lo 'sbarazzarsi' di Lui. La pienezza della 'religione di Cristo' (il Dio fatto uomo per 'amore' raccontato nei Vangeli) si è trasformata in teologia cristiana, costruita sul modello del pensiero platonico-aristotelico per trovare nella ragione le argomentazioni che giustificassero la fede. L'esito di questo distacco dal sacro è un cristianesimo che ormai si occupa solo di precettistica etica, avendo smarrito (anzi: eliminato) il senso del sacro, a cui possono ormai accedere solo i singoli individui, senza il conforto e la protezione di una ritualità collettiva, oppure le varie sette che sono ben lungi però dal rappresentare un autentico risveglio religioso. Con un percorso affascinante e articolato attraverso le origini del mito, i luoghi poetici della divinità, la rivelazione, la fede, la magia, la filosofia, la scienza e la tecnica, Galimberti mostra tutti i passaggi che hanno portato il cristianesimo ad abbandonare il sacro e a preferire la comprensione razionale al nucleo simbolico da cui ha avuto origine. In sostanza, a preferire la teologia all'amore.
Antonio Strepparola