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Cuore primitivo

Cuore primitivo
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18 punti carta PAYBACK
Brossura:
363 Pagine
Editore:
Bompiani
Pubblicato:
17/09/2014
Isbn o codice id
9788845277405

Descrizione

Mara Abbiati, scultrice di grandi gatti in pietra, e suo marito Craig Nolan, famoso antropologo inglese, hanno una piccola casa di vacanza vicino a Canciale, paesino ligure arrampicato tra il mare e l'Appennino. Un mattino d'estate Craig sale sul tetto per controllare da dove sia entrata la pioggia di un temporale estivo, e ci cade attraverso, quasi spezzandosi una gamba. Alla disperata ricerca di qualcuno che gli aggiusti la casa, vengono in contatto con Ivo Zanovelli, un costruttore con molte ombre nella vita. Nel corso di pochi giorni di un luglio incandescente l'equilibrio già precario di ognuno dei tre si rompe, e fa emergere con violenza dubbi, contraddizioni, desideri fino a quel momento dormienti. In "Cuore primitivo", il suo diciottesimo romanzo, Andrea De Carlo utilizza le tecniche di spostamento della prospettiva sviluppate in "Giro di vento", "Leielui" e "Villa Metaphora, per raccontare a capitoli alterni le ragioni dei tre protagonisti in tutta la loro complessa, incontrollabile verità.

La nostra recensione

Prendete un antropologo inglese di una certa fama (televisiva e non solo accademica), tutto razionalità e disciplina; sua moglie italiana, scultrice, tutta passionalità e impulsività (anche rabbia, istintiva e creativa); un costruttore irruente e ribelle, un po’ rozzo un po’ cavaliere senza paura (ma con qualche macchia, e un buon numero di tatuaggi sui muscoli esibiti). Ora, mettete questi tre individui a interagire in una situazione particolare, non estrema ma certo un po’ singolare, e capace comunque di spremere la parte più recondita e viscerale della loro personalità, e vediamo un po’ cosa succede. È questo il nucleo narrativo del nuovo romanzo di Andrea De Carlo, il cui titolo, Cuore primitivo, riprende una teoria sviluppata da Craig Nolan, l’antropologo protagonista di questa vicenda, secondo la quale i comportamenti degli esseri umani, anche i più evoluti, sono comandati da impulsi prerazionali, primari, risalenti alle esigenze primitive di conservazione della specie. Che cosa voglia dire questa teoria se applicata a un matrimonio traballante - da tempo ormai soffocato da pesi inespressi e desideri taciuti - all’interno del quale fa la sua comparsa improvvisa e inaspettata Ivo, elemento di rottura, inspiegabilmente attraente e appagante per Mara Abbiati, lo si legge in queste pagine cariche di tensione, in cui i punti di vista alternati dei protagonisti disegnano una trama di sentimenti, di reazioni istintuali, di scatti irrazionali repentini e incontrollabili, come schegge dopo uno scoppio. Le dinamiche relazionali di una coppia, evidentemente oppressa e squilibrata, trovano così il modo di liberare tutta l’energia negativa accumulata, aprendo uno squarcio emozionale di cui il crollo del tetto, da cui tutto ha origine, è metafora tanto semplice quanto illuminante. In un mescolamento di posizioni, in cui giusto e sbagliato non trovano sedi appropriate o semplicemente non hanno più alcun senso per i protagonisti, Craig, Ivo e Mara vivono un’esperienza di straniamento, languida e spietata, immatura e incalzante. De Carlo, con occhio penetrante e non senza ironia, mette a nudo conflitti e incoerenze, paure e aspettative dei personaggi, lasciando sempre aperta la possibilità di una via di fuga, di una svolta, di una scelta libera e anonima.
Antonio Strepparola