Torna indietro

Cura

Cura
Ebook
con Adobe DRM
Editore:
Edizioni Messaggero Padova
Pubblicato:
05/08/2014
EAN-13
9788825035148

Descrizione

Questo libro è un'avventura nel significato profondo e multiforme della parola «cura», in un arco che attraversa quotidianità, pratica medica, mito, filosofia e Scrittura. ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE Parole segrete di cura Hanna è una giovane operaia, con problemi di udito, che decide di partire e assistere Josef su una piattaforma petrolifera. Josef si è ustionato ed è ora cieco. Hanna lo accudisce con competenza. Josef deciderà di incontrarla, dopo la guarigione, per guardarla finalmente negli occhi. Chi è realmente Hanna? Che cosa ci faceva in fabbrica? Di quale patologia auricolare soffriva? Sembra che Hanna tragga piacere e giovamento dai lunghi discorsi e dalle impertinenti domande di Josef, che vuole sapere subito di lei, come è fatta, che cosa pensa, come è giunta a lui. L'alleanza che si stabilisce tra i due prende la forma di una cura reciproca: la cecità di lui addomestica il pudico riserbo di lei, che teme la violenza dello sguardo. La sordità le consente di rifugiarsi in uno spazio mentale, isolato e solitario come l'impianto di trivellazione costruito sulle acque. Ma questo rifugio è benefico anche per Josef, che avverte in quei delicati, ritrosi gesti assistenziali una risposta ai propri turbamenti, al trauma, a dilemmi mai risolti. Le parole si fanno strada a fatica nel cemento-acciaio sferzato dal vento e sfidano le forze di un mare incombente, ostinatamente ondoso, prima di prendere le forme di un'imprevista amicizia. Le parole hanno una vita segreta: puoi dimenticarle o fraintenderle, ma lasciano comunque un segno nella mente. Sono una bava dolce o irritante sul corpo. Con le parole bisogna fare i conti. È una donna, Isabel Coixet, a dirigere Sarah Polley e Tim Robbins nel film spagnolo La vida secreta de las palabras (La vita segreta delle parole, 2005). È una donna, Hanna, a sfidare il mondo maschile degli operai del petrolio. Ed è ancora una donna, Cura, la protagonista della favola annotata da Igino, il mitografo romano del II secolo dopo Cristo. Cura attraversa un fiume, vede del fango e comincia a dargli forma. Cura è pensierosa. Plasma la creta, prima di sapere con precisione che cosa sta portando all'essere. Mentre se lo domanda, Giove e Terra le si avvicinano. Cura chiede a Giove di donare il suo spirito di vita. Giove acconsente, ma vieta che Cura possa dare il proprio nome alla «cosa». Giove vorrebbe invece imporle il proprio. Ma anche Terra, che del resto aveva offerto parte del suo corpo, eleva analoghe pretese. Come mediare il conflitto? Scegliendo un terzo soggetto, Saturno, giudice equo, che sentenzia così. Dopo la morte, Giove ne prenderà l'anima e la Terra il corpo, ma Cura ha fatto questo essere per prima e quindi lo possiederà finchè esso vive. Altra decisione di Saturno: si chiamerà homo in quanto tratto dall'humus. Che cosa hanno a che fare tra loro il mito, il film e l'attitudine di accudire? Che rapporto esiste tra i gesti di cura e la verità dei personaggi, i loro nomi e destini? Scioglieremo uno alla volta i fili di questo gomitolo, che ci è ruzzolato tra i pensieri. Ma prima di farlo, accenniamo a un altro incontro memorabile. Nel Vangelo di Luca, al capitolo 10, versetto 25, un malizioso dottore della legge, tutto intento a giustificare se stesso, interroga Gesù su come acquistare la vita eterna e su chi sia il suo prossimo. Gesù non cade nella trappola delle definizioni teoriche e dei precetti a buon mercato. Racconta invece una storia assai istruttiva, quella del buon samaritano, e alla fine è lui a ribaltare la domanda: quale dei personaggi è stato il prossimo per il povero viandante percosso e derubato? Il colto interlocutore ha inteso e risponde: colui che ebbe compassione! L'esperimento mentale è riuscito. Gesù ha rimesso al giusto posto le categorie concettuali e le ha collocate nel contesto di una narrazione coinvolgente. Come a dire: prima ascolta o racconta una storia, poi capirai il significato dei nomi che usi e potrai pretendere una definizione vera. Il sapiente è p