Deep web, dark web, darknet, cyber-warfare, hacking in questi ultimi anni, le prime pagine dei più autorevoli quotidiani e blog internazionali paiono pullulare di termini avventuristici presi in prestito dalla migliore letteratura sci-fi.
Termini applicati spesso fuori contesto, o l'uno come sinonimo dell'altro; nel frattempo, paranoia e leggende metropolitane rubano il posto alla razionalità e all'analisi scientifica condotta con gelido rigore, mentre il sensazionalismo mediatico rimbalza fra un canale televisivo e l'altro come l'ultimo blockbuster cinematografico in prima serata.
Fra mito e realtà, si è spesso portati a credere che la guerra informatica venga condotta da misteriosi figuri dall'intelligenza ibrida, all'interno di una grande matrice virtuale popolata da intere schiere di assurdi caratteri verdi impressi su sfondo nero.
Per capire cosa sia la guerra informatica, dunque, bisogna innanzitutto capire quali siano i campi di battaglia che ospitano simili scenari, quali siano gli interessi d'ordine geopolitico che spingono gli operatori all'azione e, soprattutto, quali saranno le sfumature che caratterizzeranno i contorni del mondo a venire.