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Da Corleone alla rete silente

Da Corleone alla rete silente
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38 punti carta PAYBACK
Brossura:
107 Pagine
Editore:
Eurilink
Pubblicato:
28/12/2022
Isbn o codice id
9791280164445

Descrizione

A trent'anni dalla stagione delle stragi di mafia e a pochi mesi dalle sentenze del processo d'appello sulla trattativa, l'ex ministro dell'Interno all'epoca del maxi processo e della strage di Capaci, Vincenzo Scotti, approfondisce alcune delle vicende della guerra alla mafia e riflette sulle caratteristiche con cui oggi si presenta il fenomeno mafioso. Nel libro, Scotti dialoga con Romano Benini, docente e giornalista, sulle vicende delle stragi di mafia, mentre, con il magistrato Giovanni Tartaglia Polcini e la giurista Silvia Sticca si confronta sulle metamorfosi della mafia e della criminalità organizzata transnazionale e sulle riforme e sugli strumenti per poterle affrontare, oggi. Il passaggio da una mafia stragista a una criminalità che sembra agire oggi in modo silenzioso, secondo gli autori, cambia i modi ma non la sostanza del fenomeno mafioso, che continua ad agire come soggetto eversivo, che tende a riconfigurare le Istituzioni e l'economia, per poterle ricondurre ai propri fini. Per questo motivo Scotti, nel dialogo con Benini, si sofferma sulla guerra frontale alla mafia che si impose durante il periodo stragista e su come questa strategia di contrasto trovasse un'evidente contrapposizione con quella parte della politica che, anche in buona fede, riteneva opportuna una convivenza, una sorta di "pax mafiosa", anche per evitare stragi e violenze alla popolazione civile. Secondo gli autori, il terreno di cui la mafia si nutre è quello della relazione con il potere pubblico, con il mondo degli affari, degli appalti e della finanza e per questo motivo, nella loro natura eversiva, le attuali mafie dei colletti bianchi agiscono in modo meno palese ma non meno influente e continuano la loro azione di riconfigurazione delle nazioni e delle economie sul terreno globale. Un terreno, sottolinea la Sticca, su cui ai giorni nostri mafia e `ndrangheta agiscono come soggetti di primo piano. Questa mafia ha dimostrato negli anni una grande capacità di adattamento e, oggi, opera attraverso una "rete silente" ed è sempre e comunque un soggetto eversivo che mina le Istituzioni e che costituisce un tumore per la democrazia. Secondo Tartaglia Polcini, crimine organizzato e corruzione non possono più essere considerati mondi separati: non possono esistere mafie e crirninal net-works senza corruzione. Il nostro Paese, modello di riferimento mondiale nella prevenzione e repressione del crimine organizzato, anche transnazionale, deve affrontare in maniera decisiva la rivisitazione delle norme di contrasto a questa nuova mafia silente e mercatista, che si fa forte del potere economico corruttivo stabilmente infiltrato. Solo, infine, un efficace atteggiamento di vigilanza, prevenzione e repressione può contribuire a frenare - nel mondo - il riemergere di quella mentalità e cultura diffuse su cui le mafie contano sempre per poter inserirsi nelle istituzioni e nella politica.