Sono rari gli scrittori del nostro tempo che si mostrano attenti come Dacia Maraini agli odori, colori e sapori dei cibi, trasfusi con verità e poesia nelle pagine dei suoi libri. Nasce da questa constatazione l'idea di offrire al lettore una scelta dei brani di argomento gastronomico disseminati nelle sue opere. Ne vien fuori un'antologia gustosa come una bella tavola imbandita, con rievocazioni di alimenti e di pietanze che partono dall'infanzia in Sicilia, passano attraverso l'esperienza del campo di concentramento in Giappone e approdano alla giovinezza e maturità in Italia, a contatto soprattutto con gli ambienti romani e abruzzesi. Basta un tocco della grande scrittrice, fatto di parole delicate e colorite, a trasformare il più semplice piatto in una melodia di carillon, capace di suscitare languori ed emozioni perdute. Cibo, vino, paesaggi e sentimenti, in questo libro curato con metodo e passione da Gioconda Marinelli, riescono a fondersi in una compatta cosmogonia letteraria. A tal punto che i frammenti gastronomici assurgono quasi a scene-chiave di romanzi, commedie e saggi, come fossero pagine mai lette prima. Pagine da assaporare con animo lieto e mente sgombra, una per volta, come quando ci si siede a degustare i piatti di un grande chef. In appendice, "Le ricette di Dacia".