"DAVID E L'AQUILONE", un'interessante favola, la cui narrazione lineare, concisa, con presenza di battute e formule ricorrenti sembra rimandare alla narrativa di Esopo, ci evidenzia e ci ricorda, con chiarezza e immediata comprensibilità, che la natura ci ha donato un cervello e un cuore, e capacità uniche per realizzare molte cose nella nostra vita terrena. Ma l'uomo per paura o timore della sua fragilità umana, non riesce a credere alle reali e illimitate possibilità che gli vengono offerte, ogni giorno, da Dio e dall'universo. Credere nei sogni è la cosa più bella che una creatura possa fare, sia essa adulto o bambino.
E i bambini, in modo particolare devono poter credere che la magia esista, che si trovi in ognuno di noi, nei nostri ideali, nei nostri pensieri, nelle scelte che ci guidano e negli insegnamenti (di altri) che ci aiutano a crescere. Il problema sta nel credere e nel desiderare con il cuore che si realizzi il proprio sogno. Come si evince dal racconto di Teresa Averta, la magia è la vita e l'amore è il motore della vita. Si può fantasticare, immaginare e sognare, che significa vivere tra le nuvole... ed è meraviglioso! Ma è necessario agire anche amando, credendo e lottando con tutte le proprie forze per non perdere mai la speranza. Solo così, possiamo prepararci a spiccare il volo sulle ali della libertà, solo così potremo felicemente raggiungere "la casa dei sogni".