Tyler Steele, Texas ranger di terza generazione, è uno degli ultimi esemplari di una razza in via di estinzione, un cowboy moderno che vive in un mondo alieno dal suo senso della giustizia e dal suo istinto a proteggere a ogni costo gli indifesi. Un uomo tutto d'un pezzo, completamente assorbito dal suo lavoro, al punto da non aver capito quanto la moglie Andie avesse bisogno di lui, non solo del suo amore, ma anche della sua presenza. E adesso che lei se n'è andata, forse perduta per sempre, tocca a lui crescere il figlio Brodie, consolarlo per l'assenza della madre, cercare di mandare avanti il ranch per il quale si è indebitato e rimettere insieme i cocci della sua vita. L'incontro con Samantha e la piccola Hope, una madre e una figlia in fuga da una situazione che sembra senza vie d'uscita, cambia ancora una volta le carte in tavola. Sono in pericolo, disperate, sole, sono due sconosciute, ma hanno bisogno di aiuto e Ty le proteggerà: è la cosa che sa fare meglio. E a mano a mano che si conoscono, Tyler capisce che per diventare l'uomo di cui Samantha e Hope hanno bisogno deve imparare a riconoscere e a confrontarsi con le proprie debolezze...
La nostra recensione
Quando gli uomini ci si mettono, sanno scrivere storie romantiche che non hanno nulla da invidiare a quelle delle più celebrate signore della letteratura rosa, basta pensare a Love Story di Erich Segal o a I ponti di Madison County di Robert J. Waller. Questi due esempi non sono casuali, ma riguardano da vicino Charles Martin, che in Dove finisce il fiume aveva affrontato il tema strappalacrime di una giovane moglie malata terminale, mentre qui crea un’avventura di genere western su un eroico Texas ranger con un matrimonio in crisi e un nuovo amore che gli crea un conflitto interiore. In tutti i romanzi di Martin la natura ha un ruolo importante, qui il Texas selvaggio e il mito dei Rangers plasmano la personalità dei personaggi e quando il protagonista Tyler salva una ragazza nei guai e l’accoglie nel suo ranch insieme alla tenerissima figlioletta, sappiamo già che non potrà più andarsene. Come nei romanzi di una volta, non c’è il rischio di far confusione tra buoni e cattivi, e l’autore sa toccare corde infallibili per portare i lettori dalla sua parte. Daniela Pizzagalli
