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Drammi comici per musica. 1.1748-1751

Drammi comici per musica. 1.1748-1751
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Brossura:
950 Pagine
Editore:
Marsilio
Pubblicato:
01/01/2007
Isbn o codice id
9788831792677

Descrizione

Le numerose edizioni settecentesche che s'intersecano l'una con l'altra, la mancanza degli autografi e la vastità dell'impresa di fronte alle cento e più commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose amplissime di memoria e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell'edizione critica delle opere di Carlo Goldoni. La cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all'ombra della grande, meritoria fatica di Giuseppe Ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici. Alla base di questa edizione vi è stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall'autore dal 1750 agli anni ultimi della sua lunga vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. Da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l'evoluzione della singola opera fino al momento in cui l'autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. Consegnati al teatro, i testi, che erano nati per esso, riprenderanno immediatamente il loro cammino nella continua e molteplice dinamica dell'interpretazione che qui viene di volta in volta ricostruita nelle pagine dedicate alla fortuna.
A partire dal 1748 Goldoni, su incarico del lungimirante Angelo Mingotti, impresario del teatro veneziano di San Moisè, prima adatta vecchi libretti comici per musica e poi comincia a crearne di nuovi. Con queste burlette consolida una serie di convenzioni drammaturgiche e formali che stanno alla base della fortuna di una delle più significative espressioni culturali europee nella seconda metà del XVIII secolo: l'opera buffa. Nati dalla stretta e fruttuosa collaborazione del poeta coi 'musici', ossia con i cantanti, e coi 'maestri', ovvero con i compositori, questi libretti presentano una galleria di personaggi e di situazioni che, pur nell'indubbio riuso di elementi derivati dalla commedia dell'arte, riflettono con impudica originalità, e talora con una cattiveria autentica, molti aspetti della società veneziana coeva.