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Drammi per musica. 3.L'età teresiana 1740-1771

Drammi per musica. 3.L'età teresiana 1740-1771
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Brossura:
595 Pagine
Editore:
Marsilio
Pubblicato:
01/01/2004
Isbn o codice id
9788831785730

Descrizione

Il 3 gennaio 1698 nasce a Roma Pietro Trapassi. Il giurista letterato Gianvincenzo Gravina, preso a benvolere il fanciullo ne grecizza il nome in Metastasio e lo affida all'educazione del filosofo cartesiano Gregorio Caloprese. Entrato in Arcadia come Artino Corasio, Pietro scrive l'"Angelica" in cui Carlo Broschi interpreta il ruolo di Tirsi. Nati insieme per le scene con questa serenata e dunque gemelli, i due ragazzi intrecciano un legame che durerà tutta la vita, anche se il famoso cantante, soprannominato Farinello, gira l'Europa intera, a differenza dell'amico che detesta viaggiare e riuscirà a farlo il meno possibile. L'appoggio di Marianna d'Althann, nata Pignatelli di Belmonte, e soprattutto la fama ottenuta coi sette libretti dal 1724 in poi, fruttano a Metastasio la raccomandazione di Apostolo Zeno e l'incarico di poeta cesareo dal 1730. A Vienna, dove rimane fino alla morte avvenuta nel 1782, scrive diciannove drammi, sette oratori per la quaresima, sonetti, rime diverse, poemetti in ottave e in terzine, l'"Estratto dell''Arte poetica' d'Aristotile", le "Osservazioni sul teatro greco", una trentina di feste teatrali e più di quaranta fra cantate e complimenti per i salotti della corte.
Dal burrascoso avvento dell'età teresiana, segnato da una lunga guerra di successione, Metastasio compone cantate, feste allegoriche o mitologiche e un solo dramma per una circostanza particolare: "Ipermestra" del 1744 che celebra lo sposalizio dell'arciduchessa Marianna. Il rallentamento dell'attività gli permette qualche scappatella fuori della corte asburgica, da cui nasce "Antigono", scritto appositamente per Augusto III di Polonia che accoglie benevolmente "Attilio Regolo", destinato in origine a Carlo VI ma sistemato per la nuova occasione. Dal 1750 il poeta intraprende un lungo viaggio in Ispagna, beninteso senza muoversi dall'Austria. Su richiesta dell'amico Farinello, allora al servizio di Ferdinando VI, rivede alcuni drammi e stende un nuovo kolossal ambientato in Egitto: "Nitteti" rappresentata a Madrid nel 1756. In questo periodo, borbonico più che cesareo, Maria Teresa ordina "Il re pastore" e l'esotico "Eroe cinese", interpretati a Schonbrunn da un cavaliere dilettante con quattro damigelle. Ma incalzano matrimoni e gravidanze dei numerosi giovani Asburgo, figli e nuore dell'imperatrice, che vanno festeggiati mettendo in scena libretti encomiastici: "Il trionfo di Clelia" per un parto dell'arciduchessa Isabella di Borbone; "Romolo ed Ersilia" per le nozze del futuro Leopoldo II; "Ruggiero o vero L'eroica gratitudine" per il connubio di Ferdinando con Maria Beatrice d'Este che gli porta in dote il ducato di Modena. Quest'ultima fatica teatrale, ispirata al "Furioso" dell'Ariosto, si canta a Milano il 16 ottobre 1771. Il giorno dopo la giovane coppia assiste alla prima recita dell'"Ascanio in Alba" intonato da Mozart, allora quindicenne, su testo di Parini.