La dicotomia tipica del paziente con disturbo Borderline di personalità, la disistima di sé e degli altri, l'incoerenza del comportamento, il senso di lacerazione interiore non sono poco frequenti negli uomini del nostro tempo, nella società complessa e globalizzata in cui viviamo.
Nel pensiero greco antico, dove erano in armonia e in stretta connessione le cose di lassù e le cose di quaggiù, come le intendeva Platone, era ancora possibile riconoscere una gerarchia di valori oggettivi, perché stabiliti attraverso una ricerca filosofica che ancora non conosceva la possibilità così forte, come
avvenne con l'avvento della modernità, di relativizzare i suoi risultati. Questi valori permettevano all'uomo di orientarsi tra il vero e il falso, tra il giusto e l'ingiusto, tra il bene e il male.
La nostra epoca ha abbandonato i riferimenti che le precedenti generazioni ancora avevano grazie al ruolo centrale della riflessione etico-morale e religiosa nella cultura. Forse è proprio vero che viviamo in un'epoca che è caratterizzata da quelle che il filosofo Spinoza chiamava «le passioni tristi» (Spinoza, 2006).
La mancanza nei giovani di una promessa di futuro inaridisce il desiderio, la spinta vitale nel presente; la perdita di una vera prospettiva rende inutile l'impegno, il sacrificio e spinge a godere del momento presente con la modalità del "mordi e fuggi!" (ecco la demotivazione, l'indolenza che spingono a stordirsi con l'abuso di stupefacenti).
A ciò si aggiunga che il fatalismo, la disperazione, la visione notturna e apocalittica esercitano un certo fascino sulla gioventù che può portare a manifestazioni psicopatologiche del proprio disagio.
Queste problematiche possono sfociare in comportamenti e vissuti che sfiorano il patologico e contribuiscono allo sviluppo dell'autolesionismo e del disturbo Borderline di personalità.
Nella mia trattazione cercherò di analizzare le cause dell'autolesionismo e del disturbo Borderline di personalità, sperando di trovare delle risposte in qualche modo rasserenanti, tenendo presente che come diceva Terenzio homo sum: humani nihil a me alienum puto.