La scelta di scrivere la storia del Liceo classico 'A. Racchetti' di Crema, basandola sull'analisi di fonti scritte e di testimonianze orali, è scaturita dall'esigenza di ricostruire l'apporto che questa scuola ha dato alla formazione di un ingente numero di allievi e, di riflesso, all'evoluzione di un'intera città. L'esistenza di questo istituto scolastico si può definire, infatti, plurisecolare, in quanto la nascita del Liceo classico, avvenuta nel 1962, fu preceduta dal Ginnasio, comunale a partire dal 1800 e governativo dal 1907, e ancor prima dalle scuole di grammatica e retorica tenute dai Barnabiti per tutto il Settecento. Tra i criteri seguiti nella ricerca vi è stato innanzitutto quello di inserire la vicenda locale in un contesto più ampio quale quello delle scelte in materia di istruzione operate nel Sei-Settecento dal governo veneziano, a cui la città di Crema si trovava soggetta, delle trasformazioni sociali del XIX secolo, che ha assistito al varo della legge Casati sulla scuola, dei cambiamenti introdotti dal fascismo con la riforma Gentile e con la legge Bottai, della ricostruzione nel secondo dopoguerra, che prelude agli anni della contestazione giovanile nella scuola. L'analisi del ricco materiale documentario ha inoltre permesso di indagare, in un arco temporale così esteso, su vari livelli - pedagogico, giuridico e socio-economico -, senza tralasciare tutto ciò di cui la scuola si alimenta come istituzione: insegnanti e allievi, programmi e metodi d'insegnamento, edifici scolastici e sussidi didattici, partecipazione delle famiglie. L'approccio seguito fa di questa storia specifica un 'case study' significativo nel panorama degli studi sulla scuola italiana.