Perché il termine "moderato" gode di tanto pubblico favore? La moderazione è un'encomiabile proprietà dell'uomo saggio e mite che rifugge dagli eccessi. Ma oggi, significa ancora questo? Stiamo assistendo a un'inversione storica che investe il campo della politica: i "moderati" sono diventati gli estremisti della scena pubblica. Essi accettano lo status quo, si limitano a svolgere un'opera di raccordo tra le varie figure sociali. Ma in questo modo, restano immutati i rapporti di forza fondamentali, gli squilibri drammatici che non solo squassano le nostre società, ma le vanno inclinando velocemente verso scenari sempre più ingovernabili. Al contrario, oggi occorre un atteggiamento radicale nel senso proprio del termine, ovvero afferrare le cose dalla radice. E' questo il punto di partenza per comprendere che stiamo andando nella direzione sbagliata: il pensiero radicale, considerato estremo e violento dalla vulgata storica, è in lotta per aprire la via a un diverso rapporto degli uomini con la natura, a nuove relazioni solidali, a forme egualitarie di partecipazione al governo della cosa pubblica.