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Felici i felici

Felici i felici
Ebook
con Adobe DRM
Editore:
Adelphi
Pubblicato:
16/10/2013
EAN-13
9788845973680

Descrizione

«Felici gli amati e gli amanti e coloro che possono fare a meno dell'amore. Felici i felici»: questa «beatitudine» di Borges, da cui Yasmina Reza ha tratto il titolo del suo romanzo, ci dà subito una chiave per penetrare nel fitto intreccio delle vite che lo popolano. Se infatti uno dei personaggi, una donna, afferma: «Le coppie mi disgustano, mi disgusta la loro ipocrisia, la loro presunzione, la loro vieta connivenza», un altro dichiara al suo analista: «Quando sono a casa ho sempre paura che arrivi qualcuno e veda quanto sono solo». Perché la felicità nell'amore o nell'assenza di amore, all'interno di una coppia o fuori di ogni legame è un'attitudine: e si direbbe che, di tutti coloro che a turno consegnano al lettore confessioni a volte patetiche, a volte brucianti, a volte crudelmente comiche, quasi nessuno la possieda. I ventuno monologhi che qui si susseguono, in un sottile gioco di echi, di risonanze, di contrappunti tra amori inaciditi e rancori mai sopiti, illusioni spezzate e fughe nel delirio , formano un ordito i cui fili (tenui o pesanti come catene) collegano tra loro molteplici destini, tutti segnati dall'impervia difficoltà dell'incontro con l'altro. Con una scrittura di chirurgica precisione, in dialoghi che schioccano come frustate, e dove sempre lampeggia il genio della donna di teatro, in un avvicendarsi di scene nel corso delle quali, infrangendo la superficie smaltata delle buone maniere, esplode la violenza, e in una costante oscillazione fra il registro drammatico e quello grottesco, Yasmina Reza conduce la "ronde" dei suoi personaggi mogli inquiete e mariti traditi, amanti insoddisfatte e fedifraghi cinici, giovani fuori di testa e vecchi abitati dalla morte senza mai allontanarsi dalla ferrea lucidità e dal realismo intransigente di chi cerca di dire la nudità di ciò che è.

La nostra recensione

Essere felici è un talento”, dice uno dei tanti personaggi che abitano questo libro. Sì, perché sembra proprio di ritrovarsi dentro delle stanze e ascoltare da una platea i diversi monologhi che Yasmina Reza ha intrecciato tra loro, dando vita una una sequenza di volti ed emozioni, passioni e gesti tutti incentrati sulla coppia. È una fortuna - o comunque una grande intuizione - che Roman Polanski abbia tratto da un testo teatrale di Yasmina Reza (Il dio del massacro) il pluripremiato film Carnage, che ha permesso anche ai lettori d’Oltralpe di fare la conoscenza con la scrittrice francese, poliedrica (padre russo-iraniano, madre ungherese, entrambi ebrei) come la sua scrittura ficcante e disincantata, avvolgente e modulata. È un romanzo caleidoscopico, con le voci di diciotto personaggi che di rimando in rimando costruiscono una tela fitta di intrecci, dove ogni nodo rappresenta la disperata fatica della quotidiana vita di coppia. Ci sono amori violenti e disperati, passioni sopite, relazioni incenerite dalla consuetudine, desideri immaturi e incerti, la suprema dignità dell’odio. Ogni voce è un punto di vista, un’ancora di salvezza lanciata nel mare oscuro dei sentimenti, a volte solo un brivido, una scossa che attraversa la coppia e ne fa scempio, inesorabilmente. Eppure non c’è rassegnazione, ma solo un velo sottile di insensatezza che si deposita, senza che il lettore si smarrisca, perché l’abilità narrativa di Yasmina Reza, che sa ampliare progressivamente la scena, rapisce il lettore, avvinto e vinto anche dalla verosimiglianza che ciascuno può trovare in questa rappresentazione labirintica e contorta delle relazioni umane. Il linguaggio teatrale, la rapidità con cui schizza i caratteri, la nettezza dei dialoghi, il disvelarsi progressivo del peggio che ogni personaggio sa dare, tutto questo crea un vortice narrativo avvincente e di grande effetto stilistico.
Antonio Strepparola