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Fiori affamati di vita

Fiori affamati di vita
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Brossura:
216 Pagine
Editore:
Mondadori
Pubblicato:
06/10/2020
Isbn o codice id
9788804726777

Descrizione

"Il mio collo lungo, la sagoma del viso. Da sotto il naso a sinistra si allarga una cicatrice fresca che spunta sulla guancia e torna a nascondersi, poi cola giù dalle spalle e dalle cosce fino alle estremità fasciate. Conosco già il paesaggio irregolare della mia pelle. Solo adesso che me lo vedo addosso mi rendo conto che è mio, sono io. Trattengo il respiro, fisso lo sguardo e immagino il mio corpo fuori da qui, nei miei posti, nelle cose che faccio, negli occhi di chi mi vede e nel mondo. Capiranno che sono ancora io?" Una sera, senza preavviso, la vita e il corpo di Yoko sono segnati per sempre. E anche se non c'è niente di diverso, è come se tutto fosse cambiato. Ma Yoko non è sola. Ci sono sua mamma e le sue filosofie orientali, l'entusiasmo di papà Max e la saggezza di suo nonno, ma soprattutto c'è Lu. Yoko e Lu sono amiche da sempre anche se sono l'una l'opposto dell'altra. Yoko è testarda, iperattiva ed estroversa, mentre Lu è riflessiva, taciturna e insicura. Sono due adolescenti come tante in una città di provincia come tante. Il loro corpo, dentro e fuori, si sta trasformando: si segna, evolve, cresce come la voglia di fare nuove esperienze, di scoprire il mondo, di vivere. In fondo Yoko il cambiamento ce l'ha perfino nel nome, nel destino. "Figlia del sole", "figlia dell'oceano", "figlia delle foglie", e molto altro visto che, come dice Lu, i nomi giapponesi, a seconda di come vengono scritti, assumono significati differenti. Un po' come la vita che, anche se viene sconvolta, può sempre nascondere un senso inaspettato. Un po' come il corpo di Yoko e le sue cicatrici che a guardarle bene sembrano ricami. "Fiori affamati di vita" è un romanzo pieno di luce, dolce e ironico, che racconta l'amicizia, l'amore e l'accettazione di sé. Nonostante il corpo. Nonostante il sesso. Diverso, bello, brutto, forte, debole, giusto, sbagliato, dritto, storto, normale, del resto, sono solo categorie con cui si cerca di uniformare ciò che invece è naturale varietà, e la varietà è bellezza.