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Il «Crucifige!» e la democrazia

Il «Crucifige!» e la democrazia
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Libro:
124 Pagine
Editore:
Einaudi
Pubblicato:
01/01/1995
Isbn o codice id
9788806136703

Descrizione

Chi serve la democrazia e chi se ne serve? La 'parola' democrazia non divide più, ma la 'cosa' provoca opposte interpretazioni come non avveniva dai tempi della guerra fredda. Se osservato con nuove luci, il processo di Gesù Cristo è anche in questo senso figura esemplare. Nel momento dell'appello al popolo, che deve decidere fra Cristo e Barabba, sembra delinearsi infatti un primordiale procedimento democratico. Ma ciò non deve trarre in inganno: in quell'episodio sono a confronto due poteri che ricorrono alla democrazia soltanto per servirsene. Da una parte Caifa e il Sinedrio, rappresentanti in una 'democrazia' dogmatica che si ritiene in possesso di una verità indiscutibile; dall'altra Pilato, campione di una 'democrazia' scettica, a cui tutto è indifferente tranne la consevazione del potere. Il popolo sobillato che si sgola nel 'crucifige!' non è altro che il 'paradigma della massa manovrabile', che non agisce, ma reagisce, che non vota, diremmo oggi, ma è sondata. L'autore ricostruisce quel processo come emblema delle contraddizioni che ci sono contemporanee, ma avanza anche una proposta e un'ipotesi: quella della democrazia critica. 'Regime inquieto, circospetto, diffidente nei suoi stessi riguardi sempre pronto a riconoscere i propri errori, a rimettersi in causa e a ricominciare da capo': nella democrazia critica il 'popolo', termine di facile equivoco in ogni regime plebiscitario, detiene un potere supremo, ma non illimitato, non viene demonizzato nè divinizzato ed è ritenuto in grado di agire per il meglio, ma non è stimato migliore di alcuni dei suoi componenti. Una democrazia critica non transige sull'idea di reciproca mitezza.