Chi di voi ha avuto la fortuna di salire almeno una volta in una soffitta è entrato, almeno per qualche istante, nel Polveregno. Anche solo nell'atto che si deve fare, salire per l'appunto (dato che le soffitte sono la parte più alta di ogni casa), c'è qualcosa di altamente simbolico. Poi c'è il nome, questo elegante calembour tra la
"polvere" e il "regno", considerando che ogni soffitta è sia il luogo deputato a ospitare le polveri più fitte e antiche della casa, sia uno spazio dai confini indefiniti, con molti più strati e passaggi e angoli di quanto ci si possa immaginare. Inoltre, per una fortunata combinazione linguistica (di quelle che rendono in qualche modo le invenzioni letterarie ancora più reali) anche le parole "Re" e "Regina" si inserivano perfettamente nel meccanismo, diventando senza alcuna forzatura il Polve-Re e la Polve-Regina. Per queste e molte altre ragioni: «la polvere non sarà mai più la stessa, dopo che l'avrete letto».