Nella produzione del vino è necessaria la riappacificazione fra la terra e chi coltiva l'uva. Non basta rispettare l'ambiente e scegliere prodotti meno invasivi e meno tossici; occorrono nuovi occhi e nuovi approcci, per mettere al centro la terra. Si può puntare a un vino più vero, più aderente al luogo in cui le piante crescono, tornando ad una dimensione più artigianale, meno legata ai concetti di produttività e uniformità, tipici dell'attività industriale. Gli esempi di successo della viticoltura biologica e biodinamica sembrano in accordo con diverse ricerche scientifiche, che sempre più evidenziano il ruolo fondamentale dei microrganismi del terreno, in genere poco riconosciuto dai coltivatori. È opinione di chi scrive, e di molti esperti e operatori del settore, che il vino può essere espressione del territorio solo quando è sano, non manipolato, prodotto con uve che esprimano appieno il potenziale dei territori, in un ambiente pulito, ricco di biodiversità.