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Il Viva Verdi

Il Viva Verdi
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28 punti carta PAYBACK
Brossura:
271 Pagine
Editore:
Salani
Pubblicato:
26/09/2013
Isbn o codice id
9788867155033

Descrizione

Milano, 1879. La città è in fibrillazione: nel Teatro alla Scala, torrido e affollato, Giuseppe Verdi è pronto per dirigere una trionfale Messa di Requiem. Tutti però si chiedono: dopo sette anni di silenzio, il grande musicista scriverà finalmente una nuova opera? A sessantasei anni Verdi è un uomo forte, ma sembra che preferisca viaggiare, seguire i propri affari e curare la sua tenuta. Il suo editore getta l'esca di un'opera tratta dall'Otello di Shakespeare. Per il libretto avrebbe in mente un nome: Arrigo Boito, il poeta e musicista autore del Mefistofele. Ma perché Verdi parla tanto male di lui? La tormentata creazione dell'Otello si svolge sotto gli occhi smaliziati dell'io narrante Tobia Gorrio, lo scapigliato alter-ego di Boito, un anti-eroe goffo ma sincero, irresistibile, che conosce e stima profondamente il compositore, ma a volte avrebbe voglia di gridare 'Viva qualcun altro' al posto di 'Viva Verdi'. In un romanzo dall'atmosfera unica scopriamo la Milano del tempo: in divenire, mondana, popolata di personaggi eccentrici, dove il Maestro Verdi è oggetto di pettegolezzi e atti di devozione; dove aspiranti dive del bel canto affollano la Galleria; dove una rivalità chiassosa e feroce infiamma le polemiche tra i grandi geni della musica.

La nostra recensione

Non è l’ennesima biografia di Verdi, ma un romanzo colto e ironico che si svolge tra il 1879 e il 1887 sullo sfondo di una Milano che si avvia a diventare la capitale economica ma è soprattutto la capitale musicale, dove infuria la competizione tra verdiani e wagneriani, nel momento in cui il Maestro sta rintanato in campagna e sembra aver rinunciato a creare nuove opere. A far da  guida al lettore in un ambiente intellettuale avido di novità è Tobia Gorrio:  Ghilardotti incarna in un personaggio pettegolo e intrigante lo pseudonimo-anagramma  con cui Arrigo Boito firmava i suoi libretti lirici di minore importanza. L’editore Ricordi spasima per far tornare Verdi a comporre e, approfittando di un ritorno del maestro a Milano, ordisce un piano con Boito per irretirlo con un progetto sull’Otello. Il filo conduttore del romanzo, vivace, documentato e ricco di personaggi, è il tormentato percorso del nuovo capolavoro verdiano fino alla prima trionfale, ed è anche la storia dell’amicizia tra due uomini diversissimi come Verdi e Boito, che rappresentano epoche e mentalità diverse, ma destinate ad avvicinarsi nel nome della vera arte.
Daniela Pizzagalli