"Maledetta. Sei un'ombra, un ammasso oscuro attorno al mio cuore, ho tentato di rinchiuderti in un antro buio ma non mi è riuscito. Eri sempre lì. Osservavi senza dire una parola, giudicavi senza farti notare, mi sforzavo di dimenticarti per l'eternità ottenendo il risultato opposto: te ne stavi sospesa, da una parte, trasparente come l'acqua. Il ricordo di te è un mostro che, pian piano, mi ha mangiato dentro, mi ha spezzato, non sono mai stata libera veramente, e sai perché? Perché non ero solo io, eravamo noi, purtroppo."
Toscana, 1890. In casa Gorini la giovane Eleonora conduce un'esistenza serena nella sua vita da borghese. Si prende cura della sorella più piccola, Berenice, poiché la madre è costretta a letto a causa della tisi e suo padre, avvocato, si occupa degli affari. Una famiglia bene, un amore alle porte, un odio che nessuno immagina cova nel profondo e cambierà per sempre il destino di tutti. Due sorelle che per cinquant'anni coltiveranno sentimenti contrastanti; da una parte il rancore di chi malgrado il tempo non ha dimenticato chi le ha portato via la famiglia, dall'altra il pentimento di chi ha commesso un crimine efferato e sa di non poter rimediare, ma che con grande nostalgia dimostra di aver ancora bisogno di chi è rimasto.