"Una volta trovai un cruciverba in cui tutte le definizioni ammettevano due soluzioni. Era una specie di rompicapo fatto di doppi sensi. Se imboccavi la strada sbagliata con l'1 orizzontale, tutto sembrava funzionare anche in verticale, tranne un'unica lettera. E di fatto partii con il piede sbagliato". L'ispettore capo Morse, esperto enigmista, appartiene al genere degli investigatori logici, infallibili. Solo che è tutt'altro che infallibile. In ogni romanzo prende una o due piste perfette all'apparenza, che si rivelano clamorosi errori: "ma il suo intelletto era tale che ogni volta che una delle sue amate ipotesi subiva un grave colpo, era come stimolato a produrne una seconda ancora più attraente". Di modo che il lettore è trascinato in una giostra di indagini, ciascuna con raccolta di indizi, analisi, profilo del sospettato, ricostruzione del passato, trama del crimine e colpo di scena catastrofico. Fino all'illuminazione finale. Un metodo narrativamente geniale di unire il giallo deduttivo al poliziesco d'azione. Mentre l'ironia del narratore ha modo di scolpire una affollatissima galleria di personaggi che recitano il copione della loro vita. Sparisce un antico gioiello, il Puntale di Wolvercote, che un'ereditiera americana sta recando in dono a un museo di Oxford. Accade durante il "Tour Città Storiche dell'Inghilterra", che riunisce una comitiva di ricchi e anziani americani. Poco prima, o poco dopo, il furto, la proprietaria resta fulminata con tutta evidenza da un infarto...
La nostra recensione
L'ispettore Morse, ideato dall'inglesissimo Colin Dexter, sta vivendo una seconda vita letteraria, qui da noi in Italia: i gialli scritti da Dexter fra gli anni Settanta e Novanta sono infatti tornati nelle nuove edizioni di Sellerio, la casa editrice che dopo il successo del Montalbano di Camilleri (ma anche dei detective di Malvaldi e del vicequestore Schiavone di Manzini) si sta specializzando nei polizieschi scritti in punta di penna e con un po' di ironia. Anche in questo Il gioiello che era nostro Dexter dà rilievo alle caratteristiche che tanto piacciono ai lettori dei gialli di Morse: humor britannico, logica infallibile, la sagacia dell’autore nelle descrizioni della folla di differenti personaggi incontrati nel corso dell’indagine. Leggendo questo libro si sorride spesso, e ci si affeziona a Morse, tanto da voler poi leggere tutti gli altri libri della serie.
Morse, la serie tv Morse è stato molto famoso fra i lettori inglesi anche grazie al successo della serie televisiva tratta dai romanzi, trasmessa negli anni Novanta dal canale britannico Itv. Una delle curiose costanti degli episodi era il cameo di Dexter stesso, che compare fugacemente in scena in quasi tutte le puntate.
Il passato di Morse In Italia i libri di Dexter erano già stati pubblicati negli anni Novanta all’interno della collana dei Gialli Mondadori. Questo Il gioiello che era nostro, per esempio, era uscito nell'estate ‘95 con un titolo differente: Il gioiello per l'Ispettore Morse.
Il futuro di Morse Nonostante il successo di Morse, è improbabile che Colin Dexter scriva nuovi romanzi su di lui. Dexter, infatti, non è più giovanissimo (è nato nel 1930) e ha smesso di scrivere libri nel 1999. Ma molti dei suoi romanzi con Morse protagonista sono ancora fuori catalogo in Italia, e quindi dal 2016 in avanti arriveranno (o torneranno) nelle librerie degli italiani, sempre per questa casa editrice.
