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Il nero e l'argento

Il nero e l'argento
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28 punti carta PAYBACK
Rilegato:
118 Pagine
Editore:
Einaudi
Pubblicato:
06/05/2014
Isbn o codice id
9788806221614

Descrizione

E' dentro le stanze che le famiglie crescono: strepitanti, incerte, allegre, spaventate. Giovani coppie alle prime armi, pronte ad abbracciarsi o a perdersi. Come Nora e suo marito. Ma di quelle stanze bisogna prima o poi spalancare porte e finestre, aprirsi al tempo che passa, all'aria di fuori. "A lungo andare ogni amore ha bisogno di qualcuno che lo veda e riconosca, che lo avvalori, altrimenti rischia di essere scambiato per un malinteso". E così che la signora A., nell'attimo stesso in cui entra in casa per occuparsi delle faccende domestiche, diventa la custode della loro relazione, la bussola per orientarsi nella bonaccia e nella burrasca. Con le pantofole allineate accanto alla porta e gli scontrini esatti al centesimo, l'appropriazione indebita della cucina e i pochi tesori di una sua vita segreta, appare fin da subito solida, testarda, magica, incrollabile. "La signora A. era la sola vera testimone dell'impresa che compivamo giorno dopo giorno, la sola testimone del legame che ci univa. Senza il suo sguardo ci sentivamo in pericolo".

La nostra recensione

Nel trascorrere quotidiano, e apparentemente armonico, di una giovane coppia con un figlio piccolo irrompono all’improvviso l’abbandono, la perdita e l’assenza non contabilizzata della signora A., l’angelo custode, il perno attorno al quale avveniva ogni relazione e ogni contatto. Dal momento della malattia che ne causa l’allontanamento si apre una frattura e la famiglia - anche alle famiglie può accadere - avverte la solitudine e sprofonda nell’incertezza. Alla giovane coppia viene a mancare un elemento sostanziale e insostituibile che provoca, dopo l’iniziale smarrimento, un tentativo di compensazione rituale, nevrotica, ironica che cerchi di colmare quell’assenza disturbante e incolmabile. Il nero - colore antico della malinconia come del morbo - si impossessa della storia, accomunando il narratore, malinconico e depresso, alla signora A., artigliata dalle spire della malattia. E come può questo nero impenetrabile miscelarsi all’argento fuso di Nora, “il più bianco fra i metalli, il migliore fra i conduttori, il riflettente più spietato”? Quando la relazione raggiunge il punto critico cedono anche le sacche di risentimento e trascinano con sé anni di malintesi, di compromessi, di provocazioni, di inadempienze, dilavando quel selciato sconnesso e impervio che è la vita di coppia. Ma allora, dove può essere mai la guarigione? L’amore finito, come l’avanzare di un cancro, può sperare nella guarigione? o nemmeno si illude di un miglioramento? Paolo Giordano esplora con pudore e commozione le “affinità elettive” di una coppia che si scopre deprivata, inerme e impacciata nel momento in cui il nucleo attorno al quale orbitava collassa, liberando tutta l’energia negativa accumulata negli anni. Una storia in cui è facile avvertire una sorta di partecipazione autobiografica dell’autore, diluita in una scrittura fluida e semplice, intima e raccolta, volutamente sentimentale.
Antonio Strepparola