Terra e mare, ulivi e gabbiani, contadini e piccoloborghesi, semianalfabeti e intellettuali o aspiranti tali; Istria, ma anche Dalmazia, anche Zagabria e Italia sono elencando solo per difetto i punti di riferimento sui quali Claudio Ugussi fonda la prosa sempre corposa e a tratti smagliante dei suoi racconti, giocando sul difficile equilibrio fra ironia e sgomento, fra assurdità contingenti e sentimento panico della vita. Prosa che è anche ritratto senza sconti della realtà, in cui natura e cultura, consolazione (della natura) e disagio (della storia), evasione filosofica e bruschi risvegli si compenetrano in una sorta di controcanto e controcampo, e implicito commento, delle vicende della comunità italiana dell'Istria e del Quarnero. E come interfaccia il brivido sferzante di irrisolte inquietudini: il dolce e l'amaro, il gusto della vita. Nonostante tutto.
ELIS GEROMELLA BARBALICH