Parlare e scrivere sono due attività basate su tecniche comunicative differenti, e sviluppano attitudini mentali distinte: oggi la linguistica ne descrive agevolmente i diversi principi, condizioni comunicative e processi di funzionamento. Nelle scienze storiche e umane è però nato un interrogativo sulla contrapposizione tra culture dell'"oralità", che organizzano la propria attività intellettuale ed espressiva secondo regole e scansioni ritmiche regolari, e culture della scrittura, la cui organizzazione intellettuale è basata su un articolato rapporto con la memoria storica e la reperibilità delle conoscenze e delle informazioni.
La parola pronunciata a viva voce, la scrittura, al memoria e le sue arti, il testo formulaico, lo spettacolo pubblico del discorso del retore e della declamazione poetica, la lettura, l'interpretazione dei testi tramandati, la dettatura e la trascrizione, la stampa e l'industria del libro, e poi i messaggi della comunicazione elettronica immediata a distanza, diventano i protagonisti delll'intreccio delle forme e dei modi di creazione, di trasmissione, di conservazione, e di uso dei testi nelle diverse epoche della nostra civiltà.