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Il progetto Kraus

Il progetto Kraus
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37 punti carta PAYBACK
Rilegato:
235 Pagine
Editore:
Einaudi
Pubblicato:
13/05/2014
Isbn o codice id
9788806216597

Descrizione

"La vera rabbia, la rabbia come stile di vita, mi rimase estranea fino a un pomeriggio di aprile del 1982". Jonathan Franzen aveva ventidue anni, si trovava in Germania con una borsa di studio ed era diretto a Berlino, dove avrebbe seguito un corso su Karl Kraus. Leggere i saggi dello scrittore viennese, per il giovane Franzen, fu come scoprire un'altra lingua straniera celata all'interno del tedesco. Tra il 1899 e il 1936, attraverso la rivista "Die Fackel", Karl Kraus si era imposto nel mondo culturale germanofono come il Grande Odiatore, censore della banalità e della manipolazione, fustigatore del giornalismo dozzinale. Ammirato da Benjamin e Kafka, oscuro e criptico, Kraus era nondimeno un profeta lungimirante, e in questo libro Franzen mette in evidenza tutta l'attualità del suo pensiero. Il principale obiettivo polemico di Kraus era la macchina infernale dei giornali, "il disonesto abbinamento degli ideali illuministi con l'incessante e ingegnosa ricerca di profitto e potere". In modo simile, nota Franzen, nel consumismo tecnologico di oggi, in internet e nei social media, trionfa una retorica umanistica fatta di "creatività", "libertà", "connessione", "democrazia" che crea dipendenza e asseconda i peggiori istinti delle persone (molto di più di quanto non abbiano mai fatto i giornali). Rivisitando la propria passione giovanile, Franzen ne prende in una certa misura le distanze... Con il contributo di Paul Reitter e Daniel Kehlmann.

La nostra recensione

Di Karl Kraus - eclettico intellettuale viennese, polemista vivace e tagliente, editore tra 1899 e 1936 di una delle riviste più influenti e illuminanti (Die Fackel, La fiaccola) dell’epoca - si conosce ben poco in Italia. Lo stesso vale per il mondo anglosassone, come ci racconta Jonathan Franzen, che invece Kraus l’ha studiato a fondo in anni giovanili e che ora, riprendendo in mano un suo vecchio progetto, ci permette di riscoprire questo autore austriaco, fustigatore del giornalismo usa e getta, del servilismo al potere e della retorica del progresso. Paladino irriducibile della forma corretta e dei contenuti congrui, profeta dell’immaginazione e della creatività contro l’ottusità mediatica e la deriva morale, Kraus fu stimato e seguito da numerosi scrittori e artisti del suo tempo, e le sue conferenze erano sempre affollate da un pubblico rapito ed entusiasta. Ora, con questo saggio, Franzen ci mostra la straordinaria attualità del suo pensiero, la profondità dei suoi argomenti e l’applicabilità del suo messaggio al mondo contemporaneo. Ovviamente Franzen ci mette tutta la sua straordinaria abilità di narratore, capace di guardare direttamente negli occhi il lettore e trasmettergli con vivacità e immediatezza le sue parole. Accanto agli scritti di Kraus trascorrono infatti le note dello scrittore americano nelle quali emergono analogie sorprendenti tra gli strali satirici e polemici di Kraus contro il giornalismo impressionistico e la “incultura spirituale” di inizio Novecento e la dotta inconsapevolezza che si annida un po’ ovunque al giorno d’oggi, soprattutto nell’egemonia livellata e indistinta della Rete. Sono numerosi e interessanti gli esempi, le concordanze, le anticipazioni, le assonanze che Franzen coglie tra il mondo descritto da Kraus nelle pagine della sua rivista e quel mondo che si disegna con contorni sempre mutevoli nei miliardi di pagine che affollano la Rete. Ed è proprio qui che “Progetto Kraus” e “Progetto Franzen” tendono a coincidere, nel cogliere quei rischi della modernità, che Kraus seppe intuire e denunciare ben prima dell’esplosione tecnologica e consumistica degli ultimi anni.
Antonio Strepparola