Questo romanzo vuole prima di tutto far assaporare al lettore il valore assoluto del ricordo, la memoria che diventa l'eco di sensazioni e disincanti, di passioni, sottili percezioni ed emozioni tipici dell'età della fanciullezza; di quello stato di grazia che determinerà, in ognuno di noi, l'intera nostra esistenza e coronerà il nostro mondo interiore. Lorenzo è un giovane artista che decide di farsi una vacanza estiva all'agriturismo La Mandragora, che si trova sopra il paese di Monteluna, un borgo del crinale appenninico, tra la Romagna e la Toscana, in una conca lussureggiante tra le foreste casentinesi. Lorenzo vuole imparare ad andare a cavallo, assistito dagli insegnanti Maria e Gino, gestori dell'agriturismo. Presto giunge all'agriturismo a villeggiare un ragazzino grasso e impacciato, goffo e un tantino imbranato di nome Franco soprannominato col dispregiativo di "Franciuzzo", deriso e tormentato dalle ragazze. Accade un fatto determinante in cui Lorenzo e le fanciulle vivono un'inaspettata condizione di sensualità e incantesimo attorniati da magnifiche lucciole, finché un nuovo evento ribalterà i rapporti tra loro e il nemico tanto odiato: Franciuzzo.