La silloge poetica di Maria Ranalli, dal titolo "In punta d'anima", è suddivisa in sei sezioni, che costituiscono i tempi lirici della scansione della sua profonda concezione esistenziale e coinvolgente visione lirica.
La straordinaria sensibilità di Maria Ranalli pervade l'intera visione poetica nascente in una dimensione sospesa, tra intimità e creatività, realtà interiore e percezione onirica, che diventano strumenti grazie ai quali creare la "sua" poesia nella quale tutto viene rigenerato e miscelato: ecco allora un susseguirsi di evocazioni, recuperi memoriali, vibrazioni e rifrazioni, in un alternarsi di significati e metafore, utilizzate per scandagliare e reinterpretare l'essenza stessa del suo "vivere e sentire la vita" in modo totalizzante
Maria Ranalli tramuta in espressione poetica l'esperienza esistenziale, lasciando fluire il recupero memoriale "dolceamaro" nel quale cerca costantemente di "rifugiarsi", riuscendo ad evocare il "mosaico imperfetto" delle emozioni, rivivendo gli affetti nella simbolica spuma del mare e lasciando dissolvere le immagini nei "sussurri dell'acqua"
La decretazione finale: "Desidero/rendere evanescente ogni pensiero/ed acquisire/il solo raziocinio dell'inconscio", incarna le vibrazioni dell'anima di una sognatrice che vuole inebriarsi nel volo fantastico, in una dimensione di meraviglia e trasmutazione, avvolta dalla magia che illumina l'animo e penetra nel mondo lirico.
