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La ballata delle anime inutili

La ballata delle anime inutili
Ebook
con Adobe DRM
Editore:
Neri Pozza
Pubblicato:
24/10/2023
EAN-13
9788854528826

Descrizione

È il 1938 e la tredicenne Sofia vive in una masseria nel Gargano insieme alla sua grande famiglia, affollata di fratelli, cognate, nonni e nipoti. In quella casa ci sono tante stanze da letto quante le dita di una mano, e tutte ruotano attorno a quella centrale, che è bianchissima, misteriosa e nessuno vi può accedere. È la stanza del Santo: lì accadono i prodigi, ci si va solo per fare i figli. Sofia sa che lei non varcherà mai quella soglia. Suo padre, con «parole che hanno i denti», le ha spiegato che un marito vuole una donna utile, e che lei non lo è. Perché non sa fare niente, perché è lenta, soprattutto coi numeri: è nata con la luna bugiarda. Così Sofia si aggira tra la masseria e il campo di grano, sentendosi sola, diversa, un errore. L'unica persona con cui può parlare è il suo amico Pasquale, e a lei piace, ogni tanto, correre da lui. Ma Pasquale è di San Nicandro, e la gente di lì ha aderito a una setta strana e misteriosa. Loro non mangiano il salame, il sabato fanno sempre sciopero e per diventare veri uomini devono tagliuzzarsi là sotto. Suo padre l'ha ammonita di non parlare con quelli, è pericoloso, potrebbero contagiarla. Il loro capo, Donato Manduzio, è un losco individuo capace di vedere cose che gli altri non vedono e di compiere guarigioni ma anche malocchi, e in paese si vocifera che per cercare aiuto e protezione abbia avuto la bella idea di scrivere una lettera al Duce Ispirandosi a un fatto realmente accaduto nell'Italia fascista quando in un piccolo paese della Puglia un'intera comunità si convertì all'ebraismo mentre venivano promulgate le leggi razziali Tommaso Avati racconta in modo magistrale una grande famiglia e il suo lento, inesorabile disfacimento, che è anche la fine di un'epoca. «Le parole hanno i denti. A volte possono sorridere, a volte possono mordere e non significano mai quello che significano. Vento vuol dire mondo, e tante altre cose. Vento è pensare e ricordare. Te lo senti addosso senza sapere se c'è davvero e di quello che tocca porta dietro qualcosa. Muove i cerri del bosco, fischia nei camini dei mezzadri, si mischia ai pianti delle chiangiamurti e si infila tra le corna di una carcassa sui campi. Quando arriva qui non è più solo vento. È terra, fuoco e mondo. E io che me lo sento addosso sono terra, fuoco e mondo».