Redatta in italiano nel 1602, La Città del Sole doveva rimanere a lungo al centro dell'attenzione e, potremmo dire, dell'affetto di Campanella. Egli, infatti, non solo vi lavorò più e più volte, emendandola ed integrandola perlomeno fino al 1611, ma allo scopo di farla arrivare a tutto il pubblico colto dell'epoca ne iniziò una traduzione in Latino che vide la luce prima a Francoforte (1623) e poi, giovandosi di una parte finale ancor più estesa, a Parigi (1637).
Con una traduzione del testo latino di Parigi Carlo Carena ci offre l'occasione di percorrere il pensiero di Campanella sulla base di un italiano attuale, denso ma scorrevole, lontano dalle asperità terminologiche presentate dal linguaggio seicentesco del frate calabrese. Per documentare al lettore i vari passi compiuti da Campanella nella stesura dell'opera, a tale traduzione seguono il testo latino del 1637, il testo italiano del 1611, e una Nota ai Testi, sempre a cura di Carena, intesa a evidenziare le varianti intercorse tra le varie stesure.
Con un discorso piano e graduale l'Introduzione di Lina Bolzoni avvicina il lettore all'interno del mondo storico-filosofico di Campanella, evidenziando i momenti essenziali della sua biografia e sottolineando la peculiare simbiosi tra La Città del Sole e la vita del suo autore.