Animale, per natura, politico, l'uomo non ha facoltà di scelta tra vita sociale e vita isolata ma è inevitabilmente legato ai suoi simili attraverso i vincoli della famiglia, della tribù, del villaggio e, finalmente, della comunità politica. Questa nasce quando al soddisfacimento dei bisogni primari si affianca la necessità di un organismo razionalmente strutturato, capace di gestire il problema del bene e del male, del giusto e dell'ingiusto.
Da tale impostazione teorica, sviluppata in stretto dialogo con il percorso filosofico più organicamente esposto nel trattato sulla "Politica", discende, nel pensiero di Aristotele, la riflessione sulle concrete istituzioni della realtà ateniese. Il breve trattato sulla "Costituzione degli Ateniesi" è suddiviso in due momenti: dapprima si analizzano gli avvenimenti storici dalla figura del mitico re Teseo fino alla restaurazione democratica del 401 a.C.; quindi si tratta dell'organizzazione politica e sociale di Atene.
Inserito nella tradizione, viva nella Grecia classica, delle testimonianze sulle costituzioni delle varie città (tra le altre, quella di Senofonte sulla costituzione degli Spartani), il trattato aristotelico, del quale fino a un secolo fa si conosceva quasi soltanto il titolo, è oggi noto grazie a un ritrovamento papiraceo di fine Ottocento. Della vicenda avventurosa di tale scoperta, con le discussioni sulla paternità del testo che sono seguite, oltre che del significato filosofico e politico del trattato, rende conto con chiarezza l'introduzione.
Testo greco a fronte.