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La quinta stagione è l'inferno

La quinta stagione è l'inferno
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27 punti carta PAYBACK
Libro:
144 Pagine
Editore:
Feltrinelli
Pubblicato:
25/02/2014
Isbn o codice id
9788807030765

Descrizione

Il bandito Bantine Bagolaris ritorna a Maragolò, in Barbagia, con un proiettile confitto in testa. Vuole raccontare al figlio il destino che gli ha segnato l'esistenza, ma lo farà solo a patto che il figlio giuri di non rivelare mai la sua confessione. Sappiamo così che il giovane Bantine, appena sposato ed entrato nella criminalità locale, deve affrontare un lungo periodo di latitanza, minacciato dalla ricca famiglia dei Gunzanes. Primula Rossa della Barbagia, Bantine viene poi identificato ed è costretto a riparare nel continente. Giunto a Roma, viene preso sotto l'ala protettrice del bandito er Fiamma e fa banda con Alfio er Cannoniere, Serafino er Corvetto e Peppe er Giunco, eseguendo ordini che arrivano da sempre più lontano. Uniti da un legame solido e misterioso, i Quattro dell'Apocalisse, come sono stati ribattezzati, non hanno più bisogno di mediazione: credono di poter agire da soli, ma soprattutto conferiscono sempre più alle loro gesta il crisma dell'atto di giustizia contro la ricchezza e contro i potenti. Ed è proprio allora che torna il fantasma di Celestinu Gunzanes. Romanzo d'azione, di vita e malavita, "La quinta stagione è l'inferno" cerca nell'allucinazione della memoria il filtro che accende il delirio, il delitto, l'amore che gonfia il petto, e la musica della giovinezza. Salvatore Niffoi inventa una nuova terra che non è solo Barbagia e non è soltanto la campagna del Centro Italia: siamo in un Texas interiore dove l'atrocità si imbeve della luce della giustizia...

La nostra recensione

Un flusso di coscienza interrotto solo da brevi richieste di sapori della sua Sardegna: un cucchiaio di marmellata di more, un bicchiere di vino forte, un pezzo di caglio saporito, come a stringere di nuovo quella terra aspra e bellissima da cui è rimasto lontano troppo tempo. Quella che il padre-bandito fa al figlio in punto di morte è una confessione che brucia le viscere, uno sfogo che avvolge come una palla di fuoco e lascia solo cenere. Lo sa bene il bandito Bagolaris, la Primula rossa della Barbagia, una vita passata a nascondersi e a uccidere, lontano da quel figlio tanto amato da cui si è dovuto staccare appena dopo la nascita e a cui ritorna adesso dopo vent’anni, per depositare nelle sue mani una confessione senza pentimento. Eppure nelle sue parole non c’è solo la violenza che ha visto e provocato, c’è tanto rimpianto e soprattutto il desiderio di morire guardando negli occhi quel figlio sconosciuto, in cerca d’amore e comprensione ma non di perdono, perché di quello se ne può occupare solo il Padreterno. E allora ricordi di luoghi e sapori si intrecciano a rapine e omicidi, la poesia di tradizioni secolari alla violenza del piombo e del sangue: sempre di rituali si tratta, lascia intendere Salvatore Niffoi in questo romanzo crudo e serrato, riti di passaggio, di conquista e di conservazione. Esponente di spicco della nuova “narrativa sarda”, Niffoi sa soffermarsi con lucidità sulle piaghe della sua terra e restituirci con altrettanta passione la poesia che zampilla dalle sue radici. Racconto popolare e introspettivo insieme, La quinta stagione è l’inferno non è un ritratto stereotipato del banditismo sardo, scava in profondità nell’animo di uomo vorace di vita che non si accontenta delle quattro stagioni che ci sono concesse.
Antonio Strepparola