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La stazione termale

La stazione termale
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24 punti carta PAYBACK
Brossura:
145 Pagine
Editore:
Sellerio Editore Palermo
Pubblicato:
07/03/2012
Isbn o codice id
9788838926440

Descrizione

Due coppie di donne soggiornano in una stazione termale: una bambina con la zia, e due vecchie amiche. Le terme sono "un centro medico dove si curano le malattie della vanità": e ciascuna di queste donne, perfino la bambina, ha il suo conto sospeso con il passare del tempo e la bellezza. In realtà la stazione termale è un apparente paradiso provvisto del suo elisir di lunga vita, ma nelle sue pieghe si nasconde il piccolo inferno che l'eterna giovinezza ha sempre chiesto in cambio. Fra le due coppie si intrecciano in quei pochi giorni tanti fili, componendo tutti i rapporti possibili. Ognuna ha il suo segreto, che la bambina, come un piccolo segugio, inventa e stana. Quando un segreto si svela, un altro si crea: come se la stazione termale fosse il brodo di coltura di quei batteri (la solitudine, la morte, l'amore...) che dovrebbe curare e tacere. E una novella-ragnatela, in cui il femminile sembra trovarsi nel suo luogo proprio, mentre il maschile resta all'esterno, a delimitare un altro territorio, il luogo dei desideri e delle paure, dove fatalmente si dovrà tornare. Così il protagonista di questo raccontare - un protagonista che verrebbe voglia di definire settecentesco - è il segreto con il suo erotismo.

La nostra recensione

Quattro donne. O meglio: tre donne e un bambina. Lucy e Emma, Lucia e Giuseppina. Le prime due, zia e nipote; le seconde due: semplici amiche. Si trovano tutte in una stazione termale, ciascuna coppia con le sue ragioni, per curare mali diversi, qualche volta malattie della vanità, o soltanto per colmare un'attesa.Vivranno così per alcuni giorni in un "ospedale per sani" che finirà per trasformarsi in una sorta di vera stazione - con un nuovo significato - di partenza e di svolte, di convogli e di segreti, di consapevolezze e di domande senza risposta."La stazione termale" di Ginevra Bompiani è un romanzo di una delicatezza disarmante, e insieme profondissimo. Nel perimetro circoscritto dell'edificio, tra la piscina e gli schermi dove passano in rassegna le più avanzate (e dolorose) tecniche di ringiovanimento, e nel limitato tempo a disposizione, scorrono in un lampo le quattro vite con i rispettivi abissi. Le rispettive difficoltà, fisiche o psicologiche, le rispettive possibilità di futuro. Quattro destini, che si incrociano, che si specchiano uno nell'altro, che alla fine si rendono indispensabili. Tra una nuotata e un trattamento, una partita a scacchi e una passeggiata, una cena e una colazione, la permanenza nell'istituto diventa una scoperta della propria e altrui natura, una liberazione anche dalle ferite più brucianti - da cui neppure la piccola Lucy è esente - una rivelazione inaspettata di emozioni e verità che passano attraverso l'avvicinamento, l'infrangere la diffidenza, la fiducia che nasce quando si credeva di aver perso tutte le speranze o neanche si credeva di averle mai avute. E, soprattutto, attraverso le parole. «Questi posti ti fanno star bene», dice Lucia, «ma muovono tante cose, sono come dei pentoloni che qualcuno rimescola... Io mi sento così...».«Così come?». «Rimescolata».«Anch'io, credevo di venire qui a non pensare... e invece non faccio che pensare... È strano che una cosa che fanno tutti, una cosa così comune, nessuno ci riesce...» dice Emma. «Che cosa?» . «Invecchiare»". La stazione termale esplora dunque nelle sue pagine a volte luminose, a volte rarefatte, altre volte ancora connotate da una scrittura rapida e fresca come la voce acerba di Lucy, il semplice mistero del tempo che passa. E lo fa con un criterio, mettendo a disposizione speranze e dubbi in uguale misura: "Perché una donna va in una stazione termale?", dice una delle voci narranti, che cambiano spesso. "Per farsi bella per un uomo o per sospendere la solitudine. Già, ma c'è l'inganno, che ogni donna conosce."Già, ma c'è l'inganno. Inganno che l'intero romanzo sembra voler identificare, stanare e neutralizzare. Riuscendoci.
Tazzinadicaffe