Due donne emancipate si trovano a viaggiare insieme in un vagone letto e si raccontano le loro avventure piccanti.

"Ella doveva essere conscia del suo aspetto: la statura e le proporzioni perfette del corpo, le belle fattezze aristocratiche, il modo con il quale ogni caratteristica fisica era stata armonizzata con una cura, per quanto concerneva il risultato del prodotto finale. Dai riccioli neri e morbidi sul capo e dall'azzurro stupefacente degli occhi, alle mani e ai piedi piccoli ed esili, era perfetta. Sì, doveva essere consapevole di ciò che era. Eppure esisteva in lei una distaccata indifferenza, una capacità tutta sua di farle sentire che non era mai stata asservita dalla propria bellezza, né mai lo sarebbe stata. Se ne sarebbe certamente avvalsa, senza rimorsi, per ottenere quel che voleva, qualora avesse potuto esserle utile, ma non come se ne fosse innamorata, piuttosto, come se giudicasse spregevoli le persone perché se ne lasciavano influenzare. E Carla avrebbe dato molto per sapere, inspiegabilmente attratta da quella bellezza eterea, che cosa fosse stato nel suo passato a fare di lei quello che era ora. Era troppo giovane, per aver vissuto già esperienze così impegnative da averle dato quell'aspetto e quel portamento."

Eros e sentimento in un racconto strano, coinvolgente.