"Dunque, alla base c'è la linea, il tratto. Prenda due punti, due oggetti qualsiasi nello spazio: si potrà sempre tracciare una linea che li collega. Tra le cose del mondo, fili invisibili: tutto è reciprocamente e indissolubilmente legato... "
Un racconto lungo, "Lezione di calligrafia", e un romanzo, "Memorie di Larionov", tenuti insieme dal tema della scrittura. Una magistrale esercitazione allo scrivere e le confessioni private di un anziano possidente: l'autore ci consegna in queste pagine il ritratto di un paese immutabile, assolutamente attuale. La Russia come metafora dell'impossibilità e del naufragio umano, dell'eterno scontro tra progetto e destino, tra vita e storia. Ma soprattutto Mikhail Shishkin rivela al lettore il sottile contrabbando tra realtà e letteratura, dove inaspettatamente, come in una trama gialla, sarà proprio la parola a trasfigurare la vita nel suo estremo emblema di riscatto: l'utopia di una lettera perfetta.