Nei contratti a prestazione corrispettive, di fronte al sopravvenire di impedimenti o comunque di ostacoli che incidono oggettivamente sulla realizzazione dell'operazione economica programmata, il codice civile appresta due rimedi diversi: la risoluzione per impossibilità sopravvenuta e quella per eccessiva onerosità sopravvenuta della prestazione. Il presente volume ne individua i contorni, trasponendo sul piano del rapporto di scambio tra le prestazioni i risultati di un dibattito dottrinale svoltosi soprattutto con riferimento all'impossibilità come limite della responsabilità contrattuale; particolare attenzione è dedicata all'individuazione delle regole effettivamente operative in giurisprudenza, con un'analisi della casistica relativa ai diversi contratti, compreso il contratto di lavoro. Argomenti salienti sono i caratteri dell'impossibilità, la nozione di causa non imputabile e l'impossibilità imputabile al creditore, lo stato di necessità, la tendenza a estendere l'impossibilità parziale al di là dei meri profili quantitativi, nonché i tentativi di trovare nella disciplina dell'impossibilità il fondamento normativo di quella creazione dottrinale e giurisprudenziale che è la presupposizione