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Manuale per esercitare la propria stupidità. Ediz. a spirale

Manuale per esercitare la propria stupidità. Ediz. a spirale
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Illustrato:
29 Pagine
Editore:
Skira
Pubblicato:
28/10/2022
Isbn o codice id
9788857247472

Descrizione

Un simpatico (e utile) manuale per non prendersi troppo sul serio. Un allenamento composto da 50 bizzarre attività, in un vero e proprio libro d'artista Manuale per esercitare la propria stupidità di Andrea Bianconi è una raccolta di disegni che descrivono attività che a nessuna persona razionale verrebbe in mente di fare. "Abbaiare come un cane in presenza di un cane", "Prendere uno scatolone vuoto e metterselo in testa", "Guardare la punta del proprio naso insistentemente". Bianconi suggerisce di eseguire una di queste attività tutti i giorni per almeno 10 minuti, perché, spiega, l'allenamento alla stupidità si perde facilmente. Si tratta di un vero e proprio libro d'artista, concepito per entrare nella casa di chiunque. E realizzato in formato cartolina e rilegato a spirale con copertina autoportante (come i calendari da tavolo), in modo che possa essere esposto come un'opera d'arte. Il senso dell'operazione si inserisce in una tradizione artistica che parte da lontano. Parafrasando la frase di David Byrne "Gli artisti Dada facevano cose senza senso per trovare un senso in un mondo che non ha senso", Bianconi si riempie di entusiasmo e ottimismo, dichiarando "Fare cose senza senso è bellissimo perché dà un senso a ciò che non ha senso". Lo scopo delle azioni descritte dai disegni di Bianconi non è tanto diventare stupidi (quello, forse, lo siamo già abbastanza), ma diventarlo nel modo giusto. Il libro è curato dal critico e giornalista Luca Fiore. Andrea Bianconi è nato ad Arzignano (Vicenza) nel 1974. La sua opera spazia fra le diverse forme artistiche di performance, pittura e scultura con esibizioni in musei pubblici e spazi privati di tutto il mondo. Vive e lavora tra Arzignano e New York. Luca Fiore è nato a Milano nel 1978. E giornalista, critico e curatore. Lavora per il mensile Tracce, ha una rubrica su Il Foglio, di cui è il critico di fotografia, e scrive d'arte su Domani e Klat Magazine.